Le scrivo perché non riesco a darmi una risposta. Per l’ennesima volta, parlando della scomparsa di Emanuela Orlandi, giornali e Tg hanno fatto riferimento a De Pedis, il boss della Magliana, sepolto nella chiesa di Sant’Apollinare a Roma.
Ma come è stato possibile? Come può la Chiesa aver accettato che un malavitoso fosse sepolto dentro le proprie mura? Sapendo chi vi è sepolto, io non metterei piede in quella basilica. Sapevo che nelle chiese trovano giusta sepoltura santi, martiri e pontefici. Non i delinquenti. La casa del Signore è un luogo di culto, non riesco a capire come abbiano potuto dare quel permesso. Mentre c’è divieto assoluto di dare l’Eucaristia ai divorziati risposati. Più ci penso, più resto amareggiata.

Maria Cristina C.

Non mischiamo, cara Cristina, vicende ben diverse. Certo, come te, tutti si sono chiesti come sia stata possibile dare sepoltura in una chiesa a un noto malavitoso, come il boss della Magliana. E ogni risposta era davvero stonata. Non basta dire che “Renatino” era un “benefattore” e faceva opere di bene. Tanti altri “benefattori” non hanno trovato posto per una sepoltura in chiesa.
Se è difficile rispondere su quanto è avvenuto in passato, c’è solo da augurarsi che ci sia più trasparenza oggi. Come sta facendo l’autorità ecclesiale, con la massima collaborazione per allontanare ombre, sospetti e insinuazioni su una vicenda torbida, collegata anche alla scomparsa di Emanuela Orlandi. Chi sa, è bene che parli. Per amore della Chiesa e del Vangelo. Solo la verità ci renderà liberi.