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«Ventisei corpi di donna senza vita possono essere frutto di ventisei omicidi. Una tragedia dell’umanità». Queste le forti parole del prefetto di Salerno, Salvatore Malfi, di fronte alla macabra scoperta avvenuta questa mattina al molo 3 gennaio del porto del capoluogo campano, durante lo sbarco di circa 375 migranti dalle nave spagnola Cantabria.
Le operazioni di attracco e di accoglienza sono in corso, ma stavolta lo scenario è stato completamento diverso rispetto alle precedenti operazioni di soccorso. Una scena raccapricciante, che scuote le coscienze, quella che si è presentata davanti ai soccorritori e alle forze dell’ordine che in queste ore stanno cercando di individuare i luoghi per una degna sepoltura dei cadaveri non solo nel comune di Salerno ma anche nelle città limitrofe.
Le vittime si trovavano su un barcone affondato in acque internazionali a largo delle coste libiche. L'emergenza è scattata grazie alla segnalazione di piloti di un elicottero imbarcato sulla nave militare spagnola Cantabria. Avviati i soccorsi, coordinati dalla centrale operativa di Roma della Guardia costiera, la nave spagnola ha raggiunto l'area del naufragio e raccolto i migranti insieme ai cadaveri.
Nel frattempo il pubblico ministero Masini salirà sulla nave con i medici legali per valutare se far effettuare autopsie sui cadaveri e, dal canto suo, il prefetto Malfi, ha fatto sapere che «la Procura si attiverà da subito per valutare se possa trattarsi di altrettanti omicidi».
A bordo della nave ci sono anche 9 donne incinte che verranno ricoverate presso l’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Dei 375 settantadue resteranno nei centri di accoglienza campani mentre i restanti saranno suddivisi tra Lombardia (80), Lazio (30), Emilia Romagna (50), Piemonte (50), Veneto (40), Puglia (40) e Toscana (40).
A Salerno la macchina dell’accoglienza, la cui unità di crisi è gestita in primis dalla Prefettura, è composta da decine di volontari tra Caritas, Protezione civili e mediatori culturali. Sono sei in particolare i centri gestiti dalla Caritas della Diocesi di Teggiano Policastro con circa 231 migranti richiedenti asilo tra cui minori non accompagnati e donne nei comuni di Sanza, Sicignano degli Alburni, Padula e Campagna.
A Salerno si è arrivati oltre quota 26 sbarchi e quello di oggi non sarà certo l’ultimo.



