Da più anni trascorriamo le ferie in Val di Fassa, e ora anche con i nostri quattro nipoti di otto, sette e due di quattro anni. Troviamo sempre il tempo da dedicare al santuario della Madonna di Pietralba cui siamo devoti. Quest’anno ci siamo recati con i nostri quattro nipoti. Siamo entrati in chiesa alla fine di una Messa particolarmente frequentata e con il classico “mercato” di fine Messa, mentre la gente stava uscendo. Nel santuario erano rimaste una trentina di persone, c’era chi pregava, altri scattavano foto, il sacrestano trascinava le sedie per riordinare la chiesa. A un certo punto, il più vivace dei nipotini ha cominciato a lamentarsi con un tono di voce, onestamente, un po’ alto. Subito siamo stati “aggrediti” da un signore che, nella classica parlata italo-tedesca, ci ha detto di uscire perché disturbavamo chi pregava. Per non creare discussioni, delusi e amareggiati, siamo usciti dal santuario. La lamentela di un bambino dà più fastidio delle persone che scattano foto o del sacrista che trascina sedie? Davvero un bambino che in chiesa piange è più fastidioso di un adulto che chiacchiera, guarda l’orologio e sbuffa?
Mi pare che siamo in scarsa sintonia con l’invito di Gesù: «Lasciate che i bambini vengano a me». Eppure, anche gli apostoli cercavano di tenere un po’ d’ordine, perché il Signore non fosse disturbato dalle grida e dalla vivacità dei più piccoli. Forse, nelle nostre parrocchie dovremmo rispolverare il concetto di famiglia come “piccola Chiesa domestica”, e ritrovarci a Messa tutti assieme, bambini inclusi, se vogliamo che questi respirino la fede dei genitori e della comunità fin dai primi anni. E pazienza se ci vorrà del tempo perché capiscano che cos’è la preghiera. Ammesso che anche gli adulti ne siano sempre ben coscienti.
Luciano
Mi pare che siamo in scarsa sintonia con l’invito di Gesù: «Lasciate che i bambini vengano a me». Eppure, anche gli apostoli cercavano di tenere un po’ d’ordine, perché il Signore non fosse disturbato dalle grida e dalla vivacità dei più piccoli. Forse, nelle nostre parrocchie dovremmo rispolverare il concetto di famiglia come “piccola Chiesa domestica”, e ritrovarci a Messa tutti assieme, bambini inclusi, se vogliamo che questi respirino la fede dei genitori e della comunità fin dai primi anni. E pazienza se ci vorrà del tempo perché capiscano che cos’è la preghiera. Ammesso che anche gli adulti ne siano sempre ben coscienti.


