In questo momento di crisi economica per il Paese, soprattutto per i meno abbienti, il problema dell’evasione fiscale è immorale. Oltre che odioso. Le tasse evase significano maggior peso per chi le paga e minori servizi essenziali. In qualche caso, l’evasione può diventare “complicità” in omicidio colposo. Come, ad esempio, nella Sanità. Per un cristiano la denuncia degli evasori è un obbligo etico. Altrimenti si pecca di omissione. Nella realtà dei piccoli paesi, la denuncia non può che essere anonima. Ma è più grave l’evasione fiscale o la delazione?
Roberto

Su tasse ed evasione fiscale la coscienza civile dei cittadini è poco formata. Tra corruzione e non contribuzione, alle casse dello Stato vengono a mancare cifre pari a diverse finanziarie. Soldi sottratti ai servizi sociali e alle necessità dei più poveri. Da recuperare con l’aggravio dei contributi ai cittadini. Tartassati al di là delle loro possibilità. I cristiani devono distinguersi per sensibilità sociale e amore di giustizia. Non si può andare a Messa e, al tempo stesso, sottrarsi al proprio tributo per il “bene comune”. Né è corretto giustificare l’evasione, come forma di compensazione occulta contro lo Stato “vampiro”. È un pericoloso alibi al disimpegno etico. Ma gli amministratori pubblici che sprecano i “soldi di tutti” o ne abusano per interessi personali, vanno denunciati. Quanto alla delazione, sia pure a fini buoni, sarei estremamente cauto