Dopo 3 anni di sospensione per svariati e ovvi motivi, ritorna Il Farinotti: il mitico dizionario che parla di cinema e di film, in un unico volume. 44mila film su 3mila pagine, editato da Book Time, in vendita a 79 Euro. Una monumentale “Bibbia” del cinema che raccoglie tutti i film che sono usciti ed escono nelle sale cinematografiche italiane e che vengono visti ai festival, fino a comprendere i grandi capolavori del cinema muto nazionale e internazionale. Fondato nel 1979 da Pino Farinotti, critico cinematografico, giornalista e scrittore, nel tempo è cresciuto e si evoluto. Una svola significativa è avvenuta nel 2008, anno in cui ha iniziato a collaborare anche Rossella Farinotti, sua figlia, affermata ricercatrice che lavora nel mondo dell’arte contemporanea. Insieme hanno portato il dizionario ad un approccio trasversale, aprendo la strada a quella che oggi, sempre di più, è riconosciuta come ibridazione di linguaggi. La trama della scrittura si è arricchita di un proficuo confronto generazionale con una studiosa che nel suo bagaglio culturale possiede, accanto a una estesa conoscenza dei grandi film e dei maggiori autori, anche una lunga esperienza nel campo  dell’arte visiva contemporanea. Questa scelta ha portato a una nuova valutazione delle opere filmiche recenti e passate, concretizzatasi in un  “upgrade” nelle stellette, che sono il metro di giudizio di qualità che il dizionario esprime per ogni film.

Tuttavia un criterio non è mai cambiato. La posizione critica è sempre rimasta  quella della distanza dalle ideologie e dal politicamente corretto. Ciò che interessa agli autori è la qualità, la sostanza, l’estetica di un film, la capacità di dettare sentimento, cultura e comportamento.

Questo librone, che ogni anno si arricchisce con i nuovi titoli, è nato dall’idea di inserire, in ordine alfabetico, tutti i film raccolti in un unico volume di facile consultazione, per rispondere al bisogno dell’utente che, a fronte di un titolo programmato sulle reti nazionali e sulle diverse piattaforme televisive, poteva farsene un’idea attraverso la lettura di una scheda sintetica ma accurata.

Certo, ormai il concetto stesso di “dizionario” sembrerebbe sorpassato da internet, dove molti siti recensiscono le nuove pellicole in uscita. Invece, pur avendo una forma e un’anima fisicamente “monolitica”, una sorta di monumento al cinema, il Farinotti riesce a rispondere alla smaterializzazione di oggi perché possiede la magia di farsi percepire come un compagno fidato sulla scrivania o nella propria biblioteca, sempre a portata di mano, che non tradisce nessuna attesa. Tanta gente lo ha collezionato negli anni, facendolo diventare un oggetto di culto. Per i cultori del cinema, un indispensabile e prezioso strumento di lavoro.