Caro don Antonio, abbiamo appena rinnovato l’abbonamento. Siamo contente d’averlo fatto, perché la rivista ci comunica cose che altrimenti non avremmo occasione di sapere. Ma vorremmo farle un appunto: sono già due numeri che vediamo nell’ultima pagina di copertina una pubblicità per dare “duemila cucce ai cani”. Ha visto il telegiornale ieri sera? Una famiglia sul lastrico per aver perduto il lavoro, e il capofamiglia che tenta il suicidio viene salvato per miracolo. Beh! Non si dovrebbero ospitare queste pubblicità quando ci sono altri problemi molto più gravi di questi “trovatelli”. Siamo francescane, amiamo gli animali, ma molto più le persone che ora hanno bisogno di un tetto dove stare. Scusi queste parole, ma anche noi come piccola comunità cerchiamo di alleviare le sofferenze di coloro che bussano ogni giorno alla nostra porta. E siamo sicure che anche voi fate lo stesso. Pace e bene!
Suore francescane

Care sorelle, leggendo Famiglia Cristiana, vi siete soffermate sulla pubblicità delle cucce ai cani, ma non avevate bisogno di ascoltare la Tv per scoprire le povertà e le sofferenze di chi non ha un lavoro o delle famiglie disperate che non ce la fanno più. Bastava sfogliare lo stesso numero della rivista per comprendere il brutto momento che stiamo attraversando, tra vecchie e nuove povertà. Da tempo, e con forza, sollecitiamo chi ha responsabilità politiche a farsi carico dei più poveri e delle tante emergenze del Paese. Aver ospitato quella pubblicità non ci ha distolto dall’attenzione ai veri problemi della gente.