Il 21 settembre, nel cuore di Milano, un luogo simbolico come il Giardino dei Giusti ospiterà un’esperienza che intreccia memoria, dolore e speranza. In occasione della Giornata Internazionale della Pace, la Fondazione Gariwo e numerose realtà associative propongono la Tenda del Lutto, uno spazio sospeso nel tempo dove fermarsi, ascoltare, condividere. L’iniziativa nasce da una convinzione semplice e radicale: la pace non può nascere senza riconoscere la sofferenza dell’altro, senza restituire un volto e un nome alle vittime innocenti.

Dentro la tenda – chiamata in ebraico Ohel Avelim e in arabo Beit al-‘Azza – risuonerà un lungo elenco di nomi: oltre 19 ore di registrazioni con le voci dei bambini palestinesi uccisi negli ultimi due anni e di quelli israeliani morti il 7 ottobre. Nessun discorso, nessun commento. Solo nomi. A scandire, come un rosario laico e universale, il prezzo umano di una guerra che continua a insanguinare il Medio Oriente.

Chi entrerà potrà fermarsi per due, cinque, dieci minuti, o per tutto il tempo che sentirà necessario. Lì dentro non ci saranno dibattiti o slogan, ma l’essenziale: il silenzio, la meditazione, la possibilità di sintonizzarsi con il battito del proprio cuore.

Un percorso tra memoria e arte

La Tenda del Lutto sarà al centro di un percorso che attraverserà l’intero Giardino dei Giusti, con installazioni e linguaggi artistici. All’ingresso, un Qr code permetterà di ascoltare piccole storie in cuffia; tra i rami degli alberi, fotografie curate dall’agenzia Pressenza mostreranno i volti di chi, in Medio Oriente, continua a lottare per la convivenza.

Durante il pomeriggio, dalle 15, scrittori, attori, registi e musicisti – da Stefano Levi Della Torre a Widad Tamimi, da Silvano Piccardi ad Arianna Scommegna, fino al Trio Abdo Buda Marconi – daranno vita a letture, riflessioni e performance artistiche. Spazio anche ai più piccoli, con laboratori di educazione alla pace organizzati dal Centro di Nonviolenza Attiva e dall’Associazione Amici di Neve Shalom Wahat al-Salam.

Alle 17:30, protagonisti della scena culturale milanese – tra cui Claudio Bisio, Helena Janeczek e Gianfelice Facchetti – leggeranno testi di autori palestinesi scritti negli ultimi due anni. Infine, alle 18:00, il momento più intenso: le testimonianze di giovani formati a Rondine Cittadella della Pace e soprattutto quelle di Irit Hakim e Aisha Khatib, esponenti del movimento congiunto Combatants for Peace, israeliani e palestinesi che hanno scelto la non violenza come unica via. La giornata inizierà già al mattino, alle 11, con la proiezione gratuita al Cinema Anteo di There is another way, documentario che racconta la storia dei “combattenti per la pace”: ex nemici capaci di immaginare un futuro comune.



Gariwo, i Giusti e la memoria attiva

Attorno a Gariwo, promotrice dell’evento, si è raccolta una rete di realtà molto ampia: Acli, Caritas ambrosiana, Comunità di Sant’Egidio, Emergency, Festival dei Diritti Umani, Chiesa valdese di Milano e molte altre associazioni e movimenti, locali e nazionali. Tutti chiamati non solo a partecipare, ma anche a un tavolo di discussione per elaborare strategie condivise a favore del dialogo e della nonviolenza.

Il presidente di Gariwo, Gabriele Nissim, ha voluto sottolineare il senso dell’iniziativa con parole nette: «Dobbiamo fermare la continua carneficina dei cittadini e delle cittadine di Gaza, lo spostamento quotidiano di una popolazione trattata alla stregua di un gregge, la distruzione delle case, i bombardamenti sugli ospedali, le stragi dei bambini e delle bambine, così come la prigionia degli ostaggi. Chi entrerà nella tenda del lutto penserà a una storia, e questa prossimità deve diventare impegno personale per chiedere il silenzio delle armi e la fine di questa follia umana».

Per comprendere il senso di questa iniziativa bisogna guardare alla storia di Gariwo. Gardens of the Righteous Worldwide è l’acronimo con cui, nel 1999, Gabriele Nissim, Pietro Kuciukian, Ulianova Radice e Anna Maria Samuelli fondarono una realtà dedicata a diffondere le storie dei Giusti: uomini e donne che, in contesti di violenza e persecuzione, hanno avuto il coraggio di opporsi, salvare vite, testimoniare l’umanità possibile.

Il primo Giardino dei Giusti nel Mondo venne inaugurato a Milano nel 2003, in collaborazione con il Comune. Da allora, il modello si è diffuso: oggi se ne contano oltre 300 in tutto il pianeta, luoghi in cui gli alberi diventano memoria vivente di gesti di coraggio. Nel 2012, grazie al lavoro di Gariwo, il Parlamento europeo istituì la Giornata europea dei Giusti (6 marzo), riconosciuta come ricorrenza civile in Italia dal 2017.

L’impegno della Fondazione è quindi duplice: ricordare chi si è opposto al male, e costruire nel presente strumenti culturali per contrastare l’indifferenza. La Tenda del Lutto, in questo senso, si inserisce pienamente nella sua missione: mostrare che la memoria non è mai fine a se stessa, ma diventa azione, dialogo, possibilità di cambiamento.

 

In una società assuefatta alle immagini di distruzione che scorrono ogni giorno sugli schermi, fermarsi ad ascoltare soltanto dei nomi – senza immagini, senza commenti – è un gesto controcorrente. È il modo per restituire dignità a chi è stato ridotto a “danno collaterale”. Per ricordare che ogni bambino ucciso non è un numero ma un universo interrotto.

La Tenda del Lutto sarà dunque un luogo per tutti: credenti e non, pacifisti di lungo corso e semplici cittadini incuriositi, famiglie e studenti. Perché la pace non è un concetto astratto: è una scelta quotidiana, che comincia dal riconoscere il dolore altrui come parte del proprio.

Milano, con il suo Giardino dei Giusti, si prepara così a diventare per un giorno capitale del dialogo. In un tempo segnato da divisioni sempre più profonde, l’iniziativa di Gariwo e delle associazioni coinvolte offre un segnale diverso: la possibilità che, dentro il lutto, possa germogliare un seme di pace.

 

 

Foto © Ansa e Gariwo