Da Castelvetrano, tre anni dopo la cattura di Matteo Messina Denaro, a Palermo per continuare a dire no alla mafia.  Dopo il successo delle edizioni del 2023 e del 2024 nel parco archeologico di Selinunte, nel territorio dove spadroneggiava il superlatitante, la terza edizione del festival A nome loro, musiche e voci per le vittime di mafia si è svolta quest’anno nella cornice di Mondello accolta dalla rassegna culturale Ciavuri e Sapuri organizzata dal Cna Palermo e Innova Service che hanno così contribuito a non perdere quello che dalla cattura del boss è stato molto più che un semplice festival.

«L’importante è che si sia svolto e anche se quest’anno A nome loro ha cambiato location la voce di chi dice no alle mafie si fa comunque sentire», dice dietro le quinte Pietro Grasso, ex procuratore nazionale antimafia. Sul palco di Mondello c’è tutta una buona rappresentanza della Sicilia del cambiamento, dell’impegno, della lotta alla criminalità organizzata.

Ad esibirsi tra musiche, danze, monologhi sono stati diversi artisti. Da Roberto Lipari, comico palermitano volto di Striscia la Notizia, l’attore Dario Aita, cantautori, cantanti e musicisti come Dimartino, Neri per caso, Almamegretta, Davide Shorty, Ditonellapiaga, Giulia Mei, Giuseppe Anastasi, Cico Messina, Ermes Russo, gli Ottoni Animati, i PopShock, Sasha DLT, il duo comico Calandra & Calandra e ancora Giuseppe Anastasi, Ernesto Marciante, Cico Messina, Ermes Russo, Gavdio, Federica Marinari, Lorenzo Lepore, Antonio Panzica, Taligalè, Luisa Impastato, Libera Sicilia, Dario Riccobono - Must 23, Brizio Montinaro, Antonio Vassallo, Giovanni Gulino - ex Marta sui Tubi & Fabrizio Mocata & Mato Francesco Sciacca.

Non ci sono stati i numeri delle passate edizioni che a Selinunte avevano visto oltre 16 mila persone, ma sicuramente il no alle mafie si è fatto sentire anche da Mondello attraverso la musica, le testimonianze dei familiari delle vittime di mafia, l’impegno delle associazioni antimafia come Libera.

A Nome Loro è anche il nome dell’associazione che dà il nome al festival, ne fa parte la musicista internazionale di Castelvetrano Sade Magiaracina che non nasconde la delusione per il cambio di location: «Da parte della Regione Sicilia ci saremmo aspettati un po’ di attenzione in più, questo è un evento nato in un territorio difficile subito dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro ed è in quel territorio, il parco archeologico di Selinunte, che si sarebbe dovuto svolgere. A Nome loro è sinonimo di parco archeologico di Selinunte, quella è la sua casa, il problema è che senza un finanziamento ci hanno lasciato soli», spiega l’organizzatrice in prima linea nella lotta alle mafie e che proprio per questo si batte per riappropriarsi di un territorio, Castelvetrano, che dopo la cattura del boss si sente oggi libera, anche di esprimersi.

«Si è dovuti ricorrere a Mondello perché non si sono trovati i fondi, e questo quando succede in un momento che riguarda le voci delle vittime di mafie penso sia grave. Bisogna investire invece sulle battaglie civili e di democrazia» aggiunge Giovanni Impastato fratello di Peppino Impastato, il giornalista ucciso dalla mafia nel 1978.

Nonostante la riuscita di A nome loro a Mondello organizzatori, artisti e esponenti della società civile si aspettano che l’anno prossimo il festival possa tornare nella sua sede naturale, il parco archeologico di Selinunte: «È lì che deve stare, perché all’interno di un territorio come Castelvetrano A Nome Loro diventa il grido di un territorio che vuole riscattarsi», spiegano Maurizio e Giuseppe Calandra, il duo comico Calandra e Calandra, che gira il mondo con un asinello giocattolo portando e rivisitando la migliore musica siciliana della tradizione. Asinello che è stato benedetto da Papa Francesco.

A Nome Loro è un momento dove la musica veicola emozioni, quella voglia di rinascita di un’area straordinariamente bella della Sicilia, come quella del Belice, come quella di Castelvetrano che oggi vuole essere conosciuta per le sue eccellenze come il pane nero o come personaggi che hanno da insegnare molto di più di Matteo Messina Denaro, un nome su tutti Giovanni Gentile, il filosofo nato a Castelvetrano a cui quest’anno è stato dedicato un convegno a 150 anni dalla nascita.

Tutti sperano che l’anno prossimo A Nome Loro possa tornare a Castelvetrano, magari potendo contare anche su un autogrill che in un tratto di 111 chilometri, quelli che separano il paese del Trapanese da Palermo, ancora oggi manca.