È un abbraccio simbolico e insieme concreto quello che si stringe oggi a Firenze tra le tre grandi religioni abramitiche. La basilica di Santa Croce, la sinagoga e la moschea cittadina apriranno insieme le loro porte, in un progetto condiviso che mira a rafforzare la fraternità, la conoscenza reciproca e il dialogo tra comunità religiose. Un’iniziativa che riafferma il ruolo storico di Firenze come crocevia spirituale e civile, nel segno della pace.

Il progetto è stato presentato ufficialmente nel cenacolo di Santa Croce, in apertura del Festival dei Cammini di Francesco, quest’anno dedicato all’800° anniversario del Cantico delle Creature e al tema della fratellanza universale. Attorno a un tavolo comune, uniti da un intento condiviso, si sono ritrovati la sindaca Sara Funaro, la presidente dell’Opera di Santa Croce Irene Sanesi, il rabbino capo Gadi Piperno, l’arcivescovo Gherardo Gambelli, l’imam Izzedin Elzir, fra’ Roberto Liggeri per i Francescani di Santa Croce, e Irene Stolzi per il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Firenze.

«In un tempo segnato da paure, conflitti e fratture – hanno dichiarato i promotori – c’è una profonda necessità di gesti concreti che siano segni efficaci di speranza. Firenze intende rispondere con la costruzione di ponti culturali e spirituali. Aprire insieme le porte dei nostri luoghi di culto è un atto di umiltà e coraggio che parla a tutte le persone di buona volontà».

Cuore pulsante dell’iniziativa sarà il quartiere di Santa Croce, che già ospita la basilica francescana, la sinagoga e la moschea cittadina: un triangolo di spiritualità che diventa ora laboratorio permanente di convivenza e collaborazione. Dopo l’estate, si prevedono giornate di apertura congiunta, momenti di incontro, eventi pubblici e percorsi formativi rivolti a tutta la cittadinanza. In autunno, la tappa più significativa: la Giornata della Fraternità, che si arricchirà quest’anno di una nuova dimensione grazie al protocollo firmato anche con l’Università di Firenze e la cattedra di Diritto e religione.

L’iniziativa si lega idealmente a una pagina luminosa della storia fiorentina: nel 1955, Giorgio La Pira scelse proprio Santa Croce per riunire i sindaci delle capitali del mondo e promuovere il dialogo nel Mediterraneo, in piena Guerra Fredda. Indimenticabile la stretta di mano tra il cardinale Elia Dalla Costa e il sindaco di Mosca Michail Jasnov, sotto lo sguardo profetico del “sindaco santo”. A settant’anni di distanza, Firenze rinnova quel gesto con un progetto che ha il sapore del futuro.

La memoria di papa Francesco – ricordato a un mese dalla sua scomparsa – ha attraversato le parole dei presenti, in particolare il riferimento all’enciclica Fratelli tutti, che invita i credenti a diventare costruttori di giustizia e fraternità. «Le religioni – scriveva il pontefice – non devono mai essere al servizio del potere, ma sempre della pace». Nel segno di questo spirito, Firenze apre le sue porte. Tutte insieme.