Philadelphia, Usa
Dal nostro inviato


È nota a molti l’attenzione che il cardinale Luis Antonio Tagle, filippino, dedica alla famiglia, anche all’interno del Pontificio Consiglio della Famiglia. Ma l’intervento tenuto qui, a Philadelphia, sulla famiglia come rifugio per il cuore ferito dell’uomo, ha confermato in modo impressionante la sua grande sensibilità, e un carisma speciale nel comunicare al cuore stesso delle persone. Al di là della indiscutibile simpatia personale, capace di richiamare frequenti applausi, oltre a citare canzoni d’amore, e a concludere il suo intervento con due storie davvero coinvolgenti, il suo intervento è stato capace di restituire anche alle sofferenze dell’uomo contemporaneo e delle famiglie ferite un senso e una capacità di testimonianza della verità dell’amore.



Un intervento davvero da rivedere, quando le relazioni del convegno saranno messe on line: ma da ricordare è soprattutto l’idea che le ferite delle persone e delle famiglie sono spesso la via privilegiata attraverso cui passa la guarigione. Perché guarire le ferite è una delle caratteristiche di Gesù Salvatore, che non le ha fuggite, ma le ha sofferte fino alla croce, le ha condivise con l’umanità. “Ci si salva non dalle ferite, ma attraverso le ferite”. E chi riconosce la propria ferita diventa a sua volta guaritore. Come il samaritano, come il padre misericordioso che accoglie il figlio fuggito, come il pastore che lascia le novantanove pecore sane per l’unica malata e smarrita. “Una scelta poco razionale ed economica”, ricordava Tagle, lasciare incustodite quelle sane (il proprio capitale, la propria sicurezza). Eppure si fa festa grande proprio per chi si è smarrito e poi si è ritrovato. Per chi è ferito, ma poi ritorna alla casa del Padre.




Davvero un grande conforto, per tutte le famiglie ferite dai molti problemi che lo stesso cardinale Tagle ha ricordato: povertà, isolamento, rotture relazionali, litigi, disoccupazione, violenza domestica, guerre, migrazioni… Eppure proprio attraverso – e nonostante - queste ferite si può diventare testimoni di Cristo, e quindi guaritori, nella propria famiglia ma anche per gli altri. Ancora una volta, parole di speranza, che attraversano l’oscurità, e restituiscono speranza anche alle famiglie più provate.

Come quella che oggi accoglie papa Francesco all’aeroporto, a Filadelfia, dove il padre, poliziotto, è rimasto disabile per una sparatoria, ed è stato sostenuto da tutta la sua famiglia. Perché gli ultimi, i sofferenti, i bisognosi, sono per primi nel cuore di Dio.

* Francesco Belletti è il direttore del Cisf (Centro internazionale studi famiglia) e  presidente del Forum delle associazioni familiari