Da qualche anno il nostro parroco non viene più a benedire la casa. Altri parroci lo fanno ancora. Chi è nel giusto?

Giorgio E. - e-mail

La benedizione della casa nel tempo pasquale è una tradizione sorta dopo il concilio di Trento (1545-1563) per consolidare la comunità attorno al proprio parroco e preservarla da influenze ereticali. Il cosiddetto contesto di “cristianità” (quando chi nasceva non era pensabile che non fosse cristiano!) rendeva pienamente coerente il passaggio del parroco in tutte le case. Oggi la società, soprattutto nei centri urbani, non solo è multietnica, ma anche multireligiosa. Anzi, sono molti coloro che di fatto non hanno alcuna religione e non accettano questa visita. Altri la sopportano con malcelata indifferenza. Alcuni vi vedono un semplice passaggio per raccogliere offerte. Tutto ciò è umiliante per un sacerdote. La società è profondamente cambiata anche se non in ugual misura nelle diverse regioni e luoghi. Sta al parroco giudicare l’opportunità e le modalità di questa tradizione che il Benedizionale non presenta più come benedizione della casa, ma della famiglia. Dove è possibile compierla nei giusti modi, senza fretta, e senza ambiguità di carattere venale, è ancora senza dubbio un importante strumento di contatto e di evangelizzazione.