Dopo la sua scoperta, qualcuno ha addirittura definito “Dio” il Bosone di Higgs, perché è la particella che spiega come si forma la materia. Non è esagerato?

 Renato I.


La scienza e la teologia sono due campi del sapere che si pongono domande diverse, ma chi cerca la verità scopre ciò che il concilio Vaticano II ha scritto al n. 36 della Gaudium et spes: scienza e fede non si oppongono tra loro. Un teologo (un credente) non può quindi che ammirare anche le ultime scoperte della fisica, come il Bosone di Higgs, la particella che permette alle altre più elementari di diventare materia.

Anziché sconfessare l’esistenza di Dio, esso potrebbe persino confermarla, perché un ordine nell’universo rimanda a un’intelligenza regolatrice. È sufficiente porsi la domanda ultima e chiedersi cosa o chi c’è dietro il Bosone. Teologia e scienza dovrebbero comunque procedere rispettando l’autonomia delle reciproche esplorazioni.
C’è stato un tempo in cui alcuni teologi hanno preteso che fosse la fede a guidare la scienza, ora sembra che alcuni scienziati vogliano fare il contrario.

Chiamare “Dio” il Bosone è un errore ideologico che non tiene in alcun conto ciò che l’intera cultura umana ha conferito al nome Dio, ed è indicativo che lo stesso Higgs si sia opposto a quest’abbaglio linguistico.

Giovanni Tangorra


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SCHEDA

IL BOSONE DI HIGGS: COS'E' E COSA FA

(REUTERS - Luglio 2012 ) Gli scienziati del centro di ricerca Cern vicino a Ginevra, in Svizzera, hanno svelato le loro ultime scoperte nella loro ricerca del Bosone di Higgs, la particella subatomica chiave per la formazione di stelle, pianeti e della vita stessa dopo il Big Bang 13,7 miliardi di anni fa.

COS'E' IL BOSONE DI HIGGS?

Il Bosone di Higgs è l'ultimo pezzo mancante dello Standard model, il modello standard, la teoria che descrive la costruzione dell'universo. Le altre 11 particelle predette dal modello sono state trovate e la scoperta di quella di Higgs validerebbe il modello. Escluderla o trovare qualcosa di diverso costringerebbe a ripensare la teoria su come l'universo si è formato. Gli scienziati credono che nel primo miliardesimo di secondo dopo il Big Bang, l'universo fosse un gigantesco brodo primordiale di molecole, veloci come la luce e senza alcuna massa.

In base alla teoria, attraverso la loro interazione col campo di Higgs, hanno poi guadagnato consistenza e formato l'universo. Il campo di Higgs è un campo energetico invisibile e teorico che pervade l'intero cosmo. Alcune molecole, come i fotoni che creano la luce, non sono coinvolte dal campo e perciò non hanno massa. La particella è teorica, citata per la prima volta nel 1964 da sei fisici, compreso il britannico Peter Higgs. La ricerca è iniziata negli anni 80, prima al Fermilab vicino a Chicago nell'acceleratore di particelle Tevatron e più tardi in un macchinario simile al Cern, con un'impennata a partire dal 2010.

COS'E' IL MODELLO STANDARD?

Il modello standard rappresenta per i fisici quello che la teoria dell'evoluzione rappresenta per i biologi. E' la miglior spiegazione che i fisici hanno su come parti dell'universo stiano insieme e descrive 12 fondamentali particelle, governate da quattro forze base. Ma l'universo è un posto enorme e il modello standard ne spiega solo una parte. Gli scienziati hanno individuato un gap tra quello che riescono a vedere e quello che deve esserci. Il gap deve essere riempito da qualcosa che non comprendiamo completamente, che è stato soprannominato "materia oscura". Anche le galassie sfrecciano via una dall'altra in modo più veloce rispetto alle forze che conosciamo. Questo gap viene definito "energia oscura". Confermare il modello standard, o magari modificarlo, sarebbe un passo in avanti verso uno degli obiettivi della fisica: una "teoria del tutto" che abbracci materia oscura, forza oscura e forza di gravità, che il modello standard non spiega.