Monsignor Renzo Pegoraro è stato nominato da Papa Leone XIV nuovo presidente della Pontificia Accademia per la Vita (Pav), succedendo all’arcivescovo Vincenzo Paglia, che ha raggiunto l’età pensionabile di 80 anni. La nomina, annunciata il 27 maggio 2025, rappresenta il punto di arrivo di un percorso professionale e accademico che ha visto Pegoraro protagonista in ambito bioetico e teologico-morale.

Chi è Renzo Pegoraro

Nato a Padova il 4 giugno 1959, ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Padova nel 1985. Dopo aver intrapreso gli studi in Filosofia e Teologia, ha ricevuto l’ordinazione presbiterale l’11 giugno 1989, incardinandosi nella Diocesi di Padova. La sua formazione si è arricchita con la Licenza in Teologia Morale conseguita presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma nel 1990, e il Diploma di Perfezionamento in Bioetica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ha approfondito la sua preparazione con un semestre di studio alla Georgetown University di Washington. Pegoraro ha ricoperto diversi incarichi di rilievo nel panorama italiano e internazionale della bioetica e della teologia morale. È stato professore di Bioetica presso la Facoltà Teologica del Triveneto e, dal 2000, docente di Nursing Ethics all’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma.

Dal 1993 al 2011 è stato segretario generale della Fondazione Lanza di Padova, centro di studi avanzati in etica, bioetica ed etica ambientale, di cui rimane direttore scientifico. È stato presidente dell’Associazione europea dei centri di etica medica (EACME) dal 2010 al 2013.

Monsignor Pegoraro presta servizio presso la Pontificia Accademia per la Vita dal 2011, anno in cui ha iniziato a ricorpire il ruolo di cancelliere, la seconda carica più importante dell’istituzione, con il compito di promuovere la ricerca, l’informazione e la formazione sui principali problemi di bioetica e biodiritto, in relazione alla difesa e promozione della vita umana.

Nel suo nuovo ruolo di presidente, Pegoraro si è detto intenzionato a proseguire il lavoro svolto negli ultimi anni, valorizzando le competenze specifiche del gruppo internazionale e interreligioso di accademici che compongono l’Accademia. Ha sottolineato l’importanza di temi quali la bioetica globale, il dialogo con le discipline scientifiche, l’intelligenza artificiale, le biotecnologie, e la promozione del rispetto e della dignità della vita umana in tutte le sue fasi.



Impegno e Visione

Pegoraro ha pubblicato numerosi volumi, articoli e saggi nel campo della bioetica e della teologia morale, consolidando la sua reputazione di esperto riconosciuto a livello internazionale.

La sua nomina a presidente della Pontificia Accademia per la Vita arriva in un momento cruciale per l’istituzione, che, secondo gli statuti aggiornati da Papa Francesco nel 2016, ha come obiettivo principale la difesa e la promozione del valore della vita umana e della dignità della persona, con particolare attenzione alla cura della persona nelle diverse età dell’esistenza, al rispetto reciproco tra generi e generazioni, e alla promozione di una qualità della vita che integri il valore materiale e spirituale. Monsignor Renzo Pegoraro, nel suo nuovo ruolo di presidente della Pontificia Accademia per la Vita, si trova ad affrontare una serie di sfide centrali che riflettono sia la complessità del contesto contemporaneo, sia la missione specifica dell’istituzione.

Tra le principali sfide:
Dialogo tra scienza, etica e spiritualità. Pegoraro dovrà promuovere un confronto costruttivo tra le scienze della vita, la filosofia morale e la dimensione spirituale, in modo che la riflessione bioetica sia sempre più interdisciplinare e radicata nella dignità della persona umana;
Nuove tecnologie e intelligenza artificiale.
L’Accademia è chiamata a riflettere sulle implicazioni etiche delle biotecnologie, dell’intelligenza artificiale e della robotica, temi che pongono interrogativi inediti sulla natura dell’umano e sui limiti dell’intervento tecnologico sulla vita.
Bioetica globale e inclusiva.
Il presidente dovrà sviluppare una bioetica “globale”, capace di dialogare con società pluraliste e di affrontare questioni come la giustizia intergenerazionale, lo sviluppo sostenibile e la cura del creato.
Promozione della cultura della vita.
La difesa e la promozione della vita umana in tutte le sue fasi, dall’inizio alla fine naturale, rimane una priorità, con particolare attenzione alle fragilità, alla disabilità e all’inclusione sociale.
Risposta alle sfide antropologiche.
Pegoraro dovrà guidare la riflessione sul “mistero dell’uomo” in un’epoca di rapidi cambiamenti tecnologici e culturali, aiutando a riscoprire la centralità dell’umano rispetto alla tecnica e all’economia.
Collaborazione internazionale e interreligiosa. L’Accademia intende rafforzare la sua dimensione internazionale, collaborando con università, centri di ricerca e istituzioni di diverse culture e religioni, per favorire un dibattito pubblico e inclusivo sulle grandi questioni della vita.
Cura della persona e medicina narrativa.
Un’attenzione particolare sarà rivolta all’etica della cura, alla medicina narrativa e alle cure palliative, con un approccio che integri la dimensione spirituale nella pratica medica.
 
Monsignor Pegoraro si trova a guidare la Pontificia Accademia per la Vita in un momento di profonda trasformazione, in cui la bioetica deve essere capace di rispondere alle sfide globali, tecnologiche e culturali, senza perdere di vista la centralità della persona umana e la sua dignità in ogni fase della vita. La profonda conoscenza dei temi bioetici e la capacità di dialogo con il mondo scientifico e interreligioso lo rendono una guida ideale per affrontare le sfide contemporanee della difesa della vita e della dignità umana. 
 
Foto di copertina, Vatican News