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Sant’Enrico II, imperatore romano e re di Germania, nacque nel 973 a Bamberga, in Baviera, dove crebbe in un ambiente cristiano: il fratello Bruno divenne vescovo di Augusta, una sorella si fece monaca e l’altra andò in sposa a un santo, re Stefano d’Ungheria. Lui venne affidato per l’educazione ai canonici di Hildesheim e, in seguito, al vescovo di Ratisbona, san Wolfgang. Si preparò così a un giusto esercizio del potere, dapprima come duca di Baviera, e poi nel 1014 come imperatore, quando – già re di Germania e d’Italia – papa Benedetto VIII lo incoronò, dopo Ottone III. Tra i consiglieri ebbe Odilone, abate di Cluny, centro di riforma della Chiesa.
Venne tre volte in Italia, dove appunto fu incoronato. Si dice che vivesse in castità perfetta con la moglie santa Cunegonda, con la quale compì opere sante tra il popolo. Lottò poi in difesa del papato e della Chiesa; fece copiose elemosine e riattivò sedi vescovili. Animato da profondo spirito missionario costituì la diocesi di Bamberga (1007) e vi fondò chiese e monasteri.
In Italia fondò il vescovado di Bobbio e un monastero a Benevento. Si impegnò in particolare a portare alla fede lo stesso Stefano, re di Ungheria e futuro santo, con quasi tutto il suo regno. Fu lui a sollecitare l’introduzione del Credo nella messa domenicale. Morirà a Bamberga il 13 luglio 1024 e sarà canonizzato nel 1046. Sant’Enrico II è venerato come patrono delle teste coronate.



