Nella giornata dedicata dal Congresso eucaristico di Ancona al tema dell’affettività, con il titolo «Eucaristia: passione di Dio per l’uomo», alcune significative esperienze, attuate nelle diocesi italiane per l’educazione affettiva in ambito giovanile e per l’aiuto alle coppie in difficoltà, sono state raccontate come possibili occasioni di impegno. In particolare, due filmati hanno proposto le iniziative di Potenza (a cura di Luciana e Umberto Parigi, dell’Ufficio diocesano famiglia) e le testimonianze delle variegate storie di tre coppie di Rovigo. In una sorta di relazione dialogata a due voci, nella Fiera di Ancona sono intervenuti Ina Siviglia Sammartino (docente di Antropologia teologica a Palermo) e Domenico Simeone (docente di Scienze dell’educazione a Macerata), moderati da don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio di pastorale familiare della Cei. «Negli educatori c’è una condizione di confusione e di ricerca di modelli e ruoli educativi inediti», è stata l’osservazione da cui è partita la professoressa Siviglia Sammartino per confermare quanto uno dei compiti della comunità ecclesiale sia oggi quello di «aiutare a concepire il nucleo dell’affettività come generatore dell’unità della persona». Riprendendo la traccia del Convegno ecclesiale di Verona 2006, la relatrice ha evidenziato che «c’è una stretta correlazione tra affettività e fragilità» ed è perciò necessario «un supplemento d’anima nella creazione di relazioni educative, fondate sulla fiducia, che siano dinamicamente declinate in maniera testimoniale e dialogica». Punto d’avvio della riflessione del professor Simeone è stato invece un brano del documento episcopale Educare alla vita buona del Vangelo: «La formazione integrale è resa particolarmente difficile dalla separazione tra le dimensioni costitutive della persona, in special modo la razionalità e l’affettività, la corporeità e la spiritualità». Un’ulteriore difficoltà, ha sottolineato il relatore, è la radicalizzazione delle posizioni personali: «Il rapporto di coppia e le relazioni educative tra genitori e figli che non contemplino la possibilità del perdono rischiano di lacerarsi proprio nel momento in cui maggiore è il bisogno di aiuto». Come spunto propositivo il professore ha suggerito che «l’educazione all’amore diventa educazione sentimentale ed etica se insegna ai ragazzi e alle ragazze quell’essere-insieme come persone umane in vicendevole rispetto che sa superare il desiderio egoistico di possesso». Rispondendo infine ad alcune domande dei presenti, la professoressa Siviglia Sammartino ha fra l’altro indicato la «pastorale integrata in dialogo con il territorio» come un’urgenza operativa per le comunità parrocchiali e diocesane.