Nel contesto del Congresso eucaristico di Ancona, ha preso avvio oggi anche il seminario di Retinopera sul tema "Eucaristia e bene comune per la città". L’apprezzamento per questa iniziativa è stato manifestato dal segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, che ha affermato: «Oltre a segnalare l’impegno costante nella riflessione e nella formazione per un giudizio illuminato e un responsabile orientamento all’azione nel campo sociale e politico, manifesta profonda sintonia con il cammino della Chiesa in Italia.

Il vescovo Crociata ha proposto un significativo approfondimento sul rapporto fra l’Eucaristia e l’impegno sociale, indicando due livelli. Il primo, ha spiegato, è al livello «di quella che il Papa chiama “coerenza eucaristica”: il culto cristiano non è un mero atto privato, ma possiede un carattere pubblico che impegna le relazioni sociali, la testimonianza di fronte a tutti, a maggior ragione quando a renderla è chiamato un credente con responsabilità sociali e politiche, al quale è chiesto un impegno anche istituzionale per la promozione del bene comune in tutte le sue forme, a cominciare dai valori non negoziabili».

Ma c’è una risonanza più vasta, ha posto il luce monsignor Crociata, «che l’Eucaristia deve conseguire a partire da quella “cultura eucaristica” che genera un nuovo modo di pensare e di vivere percepibile anche al di là dei confini espressamente ecclesiali. Il sacramento costituisce infatti un segnale oltre ogni frontiera che l’individualismo non paga più, se mai ha pagato; che c’è bisogno di una visione d’insieme, oltre il particolare e il locale, se vogliamo salvarci non solo attraverso la crisi presente, ma anche dall’assedio delle minacce all’umano come tale che lampeggiano sinistre in questo tempo».

«Ci accorgiamo», ha concluso il vescovo, «che sguardo sul futuro e visione d’insieme, ragioni di speranza e volontà di fraternità e di amore procedono insieme, senza dimenticare che l’amore e la speranza che orientano la visione e sostengono l’esercizio della responsabilità per il bene comune sono da noi continuamente ravvivate nell’Eucaristia, sacramento della Chiesa».