I due grandi incontri di folla che hanno caratterizzato la visita di papa Francesco nella Repubblica Democratica del Congo, la celebrazione eucaristica di martedì mattina 1° febbraio e l'incontro con i giovani e i catechisti del giorno seguente, hanno colpito non solo per la ricchezza del messaggio che il Santo Padre ha rivolto, ma anche per il coinvolgimento e l'interazione di partecipanti. È lo stile congolese e anche il risultato dell'organizzazione che ha affidato a un giovane di 30 anni, Jonathan Bilari, il ruolo di speaker, moderatore e animatore. Un ruolo che Jonathan svolge da professionista già da alcuni anni. Nativo di Kinshasa, nel comune di Matete, licenziato in diritto, è giornalista e anche presentatore televisivo.

Lui stesso ricorda come è stato chiamato a questo compito: “Fondamentalmente sono quello che in Congo si definisce “maestro di cerimonia”. Sono stato contattato per la mia esperienza. Il mio essere cattolico mi ha facilitato. Sono molto abituato al grande pubblico, non avevo troppe preoccupazioni al riguardo... Mi sono molto documentato: la richiesta era di mettere i fedeli già nell'atmosfera della celebrazione, prima dell'arrivo del Papa”.




Jonathan sente ancora in sé l'euforia, l'adrenalina delle due giornate appena vissute. “Ho avuto la conferma che il lavoro e la perseveranza pagano... Sì, ero davanti al Papa, ho presentato il Papa in due occasioni... a Ndolo e allo Stadio dei Martiri della Pentecoste. Chi l'avrebbe mai detto? Faccio ancora fatica a crederci... Rendo grazie a Dio per tutto questo!”

Che sensazioni sentivi nella gente attorno a te? “Ho sentito amore, gioia, speranza e tanta fede cristiana. Per un popolo oppresso, l'arrivo del Papa è stata una consolazione. L'ho percepito con forza durante il mio servizio... Avrei voluto stringere la mano al Papa, ma le regole di sicurezza me l'hanno impedito... Però, oltre a dargli il benvenuto, ho anche chiesto al Papa di prendere posto, dicendo il mio nome ed esprimendo la gioia di essere il suo “maestro di cerimonie”.”

Cosa conservi dei discorsi che Papa Francesco ha pronunciato? “Mi rimangono impresse le parole pace e democrazia. E poi soprattutto il suo desiderio di vedere noi congolesi vivere nella giustizia. Ha parlato di un vero Stato di diritto, da costruire insieme, concretamente, non un semplice slogan. Ha parlato di un vero stato di diritto, non sono solo slogan”. Jonathan è soddisfatto di quanto ha fatto: il suo profilo Facebook è riempito dei complimenti degli amici e delle foto con lui elegante e al microfono nei giorni storici della visita di Papa Francesco.