Il percorso che porta alla prossima ostensione della Sacra Sindone - che si terrà a Torino dal 19 aprile venturo e per quasi tre mesi - ha fatto tappa a Roma, più precisamente all'Università la Sapienza, nelle aule del dipartimento di Chimica. Il Lenzuolo su cui si dice sia impressa l'immagine di Gesù Cristo dopo la flagellazione e la morte per crocifissione è stato il protagonista de “L'enigma della Sindone”, ovvero una giornata di studi che ha intrecciato i risultati delle ricerche condotte da medici, fisici, biologi, criminologi, storici e teologi, che, soprattutto nell'ultimo secolo, hanno approfondito ogni aspetto di quello che era e rimane un fenomeno unico per credenti e studiosi.

A partire dalla difficoltà di rintracciare la precisa natura o riprodurre fedelmente l'effige impressa sulla Sindone, nonostante gli innumerevoli studi realizzati  in Italia e nel mondo con le tecniche più accurate, per passare poi alle indagini fisiche condotte a partire dalle proprietà della fibra di lino con cui è stato intessuto il sudario custodito nel Duomo di Torino. Il professore Luigi Garlaschella dell'Università di Pavia e il professor Paolo Di Lazzaro dell'Enea hanno spiegato i risultati ottenuti dai tanti scienziati che si sono cimentati in questo campo. Tra storia e pseudo-storia si sono mossi invece i professori Filippo Bulgarella e Andrea Nicolotti, rispettivamente degli atenei della Calabria e di Torino; dato l'assunto che l'immagine del volto di Gesù, con l'iconografia ad esso legata, ha origini ben anteriori alla comparsa stessa della Sacra Sindone (risalente al 1353), e considerando che le stesse metodologie storiografiche, qualora usate in modo non corretto o parziale, risultano essere dei parafulmini per chi adatta le ricerche e gli studi ai propri convincimenti.

“È compito della ricerca scientifica valutare i dati, per poi arrivare ad una conoscenza complessa attraverso un procedimento di analisi critica – ci dice Luigi Campanella, ordinario alla Sapienza, a margine del seminario da lui stesso organizzato – Nel caso della Sacra Sindone scienza e fede sono in un rapporto di perfetto equilibrio, e non si escludono a vicenda”.