Monsignor Jozef Wesolowski è stato ridotto allo stato laicale perché ritenuto colpevole di abusi su minori: lo ha stabilito una sentenza dell'ex Sant'Uffizio e lo ha reso noto la Sala Stampa della  Santa Sede con un secco comunicato, dieci righe in tutto.  Il primo grado di giudizio del processo canonico a carico dell’ex nunzio apostolico nella Repubblica Dominicana si è concluso in questi giorni presso la Congregazione per la Dottrina della Fede: ora l’accusato ha due mesi di tempo per ricorrere in appello.

Polacco, 65 anni (ne compirà 66 il prossimo 15 luglio), Jozef Wesolowski è stato ordinato sacerdote il 21 maggio 1972. Ha alle spalle una lunga carriera diplomatica, cominciata nel 1980. Era nunzio a Santo Domingo dal gennaio 2008. Papa Francesco l'ha fatto dimetrtere da nunzio e l'ha richiamato a Roma nell'agosto 2013 in seguito alle accuse di abusi su minori emerse nella Repubblica Dominicana. In Vaticano è stato quindi sottoposto prima al giudizio canonico, il cui primo grado si è concluso in questi giorni con la riduzione allo stato laicale, e non appena la sentenza sarà definitiva sarà avviato anche il processo penale davanti agli organi giudiziari vaticani, essendo l'ex nunzio un cittadino dello Stato vaticano.

Facendo poi  riferimento ad alcune notizie apparse recentemente sui mass media (Wesolowski era stato visto di recente dal vescovo ausiliare di Santo Domingo passeggiare per una via di Roma), la Sala stampa vaticana ha precisato che monsignor  Wesolowski «ha finora usufruito di una relativa libertà di movimento in attesa che la Congregazione per la Dottrina della Fede procedesse a verificare il fondamento delle accuse mosse a suo carico. Tenuto conto della sentenza ora pronunciata saranno adottati nei confronti dell'ex nunzio tutti i provvedimenti adeguati alla gravità del caso». Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha spiegato ai giornalisti che «si prenderanno misure perchè sia residente in un posto preciso, limitato, senza libertà di movimento, poichè è una persona giudicata colpevole di un reato grave ed in attesa di un ulteriore procedimento giudiziario».