«Cari amici lettori di Famiglia Cristiana, con il tempo d’Avvento inizio una presenza settimanale su queste pagine, commentando con voi e per voi “Il Vangelo della famiglia”.

Vi scrivo dalla Terra Santa: sono qui con la mia Comunità diocesana di Cassano all’Jonio per un pellegrinaggio che è metafora della vita stessa. Insieme preghiamo, cantiamo e visitiamo questi luoghi santi, dove anche le pietre parlano e riportano alle radici, dalle quali tutto è iniziato. Ecco Nazareth, Betlemme, Gerusalemme: non si appaiano forse con le parrocchie dell’Annunziazione di Francavilla Marittima, della Sacra Famiglia di Villapiana, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di Morano Calabro? Su quest’unico presepe mi passano davanti i volti dei miei preti, degli animatori della catechesi, della liturgia e della carità: di quanti sono presenti e, forse ancor più, di coloro che non hanno potuto essere qui, ma che trovano un porto sicuro nel nostro cuore.


Da Pastore ringrazio il Signore per la benevolenza di cui ha rivestito questa mia Comunità, non ultima quella espressa a più riprese da papa Francesco: la lettera che ci ha inviato, la sua visita dello scorso 21 giugno e quella che in restituzione gli faremo il prossimo 21 febbraio… Sì, anche a me viene da riconoscere con l’apostolo Paolo che «tutto concorre al bene di coloro che amano Dio».

In questo “tutto” da quasi un anno rientra anche l’incarico non facile a cui lo stesso Santo Padre mi ha chiamato, portandomi a Roma come segretario generale della Conferenza episcopale italiana. Ed è questo compito che riaffiora in ogni mia intenzione, nel desiderio sincero che la Cei venga percepita non come una struttura di vertice, bensì di servizio alle diocesi, alle comunità, ai credenti. È lo sguardo con cui vi chiedo di accompagnarmi.

«L’omelia è la pietra di paragone per valutare la vicinanza e la capacità d’incontro di un Pastore con il suo popolo», scrive papa Francesco nell’Evangelii gaudium, affermando che essa «può essere realmente un’intensa e felice esperienza dello Spirito, un confortante incontro con la Parola, una fonte costante di rinnovamento e di crescita». Con questo augurio, che diventa reciproco impegno, iniziamo a sfogliare insieme il Vangelo.

† DON NUNZIO GALANTINO