In Vaticano l’estate che non ti aspetti. È partita l’estate ragazzi nel più piccolo stato del mondo ma con lo spirito dei piccoli, quelli a cui il pontefice rivolge spesso un pensiero paterno. Il Governatorato di Città del Vaticano nel febbraio scorso ha strutturato l’idea di un oratorio estivo che potesse sostenere le famiglie dei dipendenti della Santa Sede, così che molte mamme potessero lavorare con più serenità.

Il sopraggiungere dell’epidemia non ha scoraggiato mons. Vergez Alzaga, Segretario Generale del Governatorato, il quale raccogliendo l’intento di Papa Francesco, da marzo non ha fermato la macchina organizzativa di un oratorio alquanto particolare. Tuttavia, il clima fanciullesco e comunitario non avrebbe avuto come destinatari i vescovi degli uffici d’Oltretevere, come il regista Moretti ha sobriamente fantasticato nelle scene di Habemus Papam (2011).

“Vita da campioni”, non solo slogan ma anche sussidio formativo, punta a ben duecento, tra bambini e preadolescenti, attraverso un percorso di approfondimento delle Beatitudini. Ogni giorno i lavoratori della Santa Sede sono numerosi, pertanto i loro figli in queste settimane coloreranno di allegria i giardini vaticani attraverso spazi suddivisi che permettono giochi e formazione in tutta sicurezza. Sergio, animatore romano, è fiero della squadra di giovani che, anche questa settimana, anima le giornate dei 125 iscritti, sotto la guida di don Franco Fontana, salesiano e Cappellano della gendarmeria vaticana.

Anche le Figlie di Maria Ausiliatrice contribuiscono al clima educativo del progetto, forti della loro esperienza in scuole e periferie sulle orme di Don Bosco e Madre Mazzarello. La lunga gavetta nei campi estivi di Sergio e dei venti colleghi-animatori ha trovato maggiore slancio nel desiderio ludico di ragazzi e genitori, desiderosi di scrollarsi di dosso la pesantezza del lock-down casalingo, tutto compiti, tv e videogiochi. Frequentissimi i lavaggi delle mani ma nessun ostacolo all’uso di piscine e campi sportivi dislocati all’aperto (via dello Sport) per le squadre suddivise in gruppi d’età 5-7, 8-10, 11-14.

La celebre Aula Paolo VI, dove in inverno si svolgono le udienze generali del Papa, è stata attrezzata per colazione, pranzo e merenda, con lo spazio antistante il palco della sala Nervi destinato ai gonfiabili e alle attività formative del pomeriggio. Il colpo d’occhio nell’intravedere un oratorio all’ombra del cupolone incuriosisce diplomatici e guardie svizzere, ma soprattutto qualche cardinale che si starà domandando se nell’energia di queste giovani generazioni, superata perfino una pandemia improvvisa, possa mai celarsi più di una vocazione religiosa.

D’altronde San Filippo Neri o San Giovanni Bosco, per citarne un paio, non crebbero nei sacri palazzi ma alla Scuola del gioco in fraternità. Se la vita di santità continuerà a mettere germogli nei futuri oratori, delle periferie cittadine o dei centri storici, la stoffa da campioni, seppur meno visibile, va anche riconosciuta a tanti animatori neodiplomati e educatori laici dediti al servizio dei più piccoli.