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Due cose accomunano Mimmo Borrelli e Roberto Saviano.
La prima è il profondo legame con Napoli, la seconda è un altrettanto profondo legame, quasi una fede, nella parola, come strumento di resistenza, interpretazione e trasformazione della realtà.
Volendo, un terzo elemento li unisce, e anche in questo caso si tratta di un legame: quello con il Piccolo Teatro di Milano.
Saviano nel 2009 andò in scena, per la prima volta, con La bellezza e l’inferno, diretto da Serena Sinigaglia; Mimmo Borrelli, nel 2014 portò al Teatro Studio Malacrescita, una Medea nella Terra dei Fuochi.
Ora scrittore e drammaturgo si danno appuntamento al Piccolo con Sanghenapule (dal 5 al 17 aprile), testo di entrambi, regia di Borrelli, per tornare a raccontare la “napoletanità”, frammenti della storia della città, intrecciati su una trama, tra il serio e il grottesco, attraverso il suo simbolo per eccellenza, il suo santo protettore, san Gennaro, e la ritualità che lo accompagna.
Una sorta di Divina Commedia napoletana, con Saviano Virgilio e Borrelli Dante.
Lo spettacolo è accompagnato dalle musiche eseguite dal vivo di Gianluco Catuogno e Antonio Della Ragione.
La prima è il profondo legame con Napoli, la seconda è un altrettanto profondo legame, quasi una fede, nella parola, come strumento di resistenza, interpretazione e trasformazione della realtà.
Volendo, un terzo elemento li unisce, e anche in questo caso si tratta di un legame: quello con il Piccolo Teatro di Milano.
Saviano nel 2009 andò in scena, per la prima volta, con La bellezza e l’inferno, diretto da Serena Sinigaglia; Mimmo Borrelli, nel 2014 portò al Teatro Studio Malacrescita, una Medea nella Terra dei Fuochi.
Ora scrittore e drammaturgo si danno appuntamento al Piccolo con Sanghenapule (dal 5 al 17 aprile), testo di entrambi, regia di Borrelli, per tornare a raccontare la “napoletanità”, frammenti della storia della città, intrecciati su una trama, tra il serio e il grottesco, attraverso il suo simbolo per eccellenza, il suo santo protettore, san Gennaro, e la ritualità che lo accompagna.
Una sorta di Divina Commedia napoletana, con Saviano Virgilio e Borrelli Dante.
Lo spettacolo è accompagnato dalle musiche eseguite dal vivo di Gianluco Catuogno e Antonio Della Ragione.



