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Il presente è duro, il futuro non si intravvede. Un anno nuovo è cominciato, ma la fatica spegne la speranza e impedisce allo sguardo di sollevarsi. Eppure dobbiamo reagire, ora, facendo tesoro della prova che stiamo affrontando. Partendo da queste riflessioni, il monastero di Bose ha «chiesto ad alcuni amici e amiche di scrivere delle parole a questo futuro, al “noi” che vive già ora la grande avventura di ciò che diventeremo, il futuro di un anno nuovo, il 2021. Un dono che ci hanno fatto e che noi condividiamo con voi su queste pagine che vogliono essere “spazio che cura” in vista del diffondersi di “una cultura della cura”».
A rispondere è stata anzitutto Mariangela Gualtieri, poetessa e drammaturga, fondatrice insieme al regista Cesare Ronconi del Teatro Valdoca, con una poesia intitolata Adesso. Un testo bello, poetico, intenso, che invita a considerare il "Noi", esorta ciascuno di noi a pensarsi non come un io separato dagli altri, ma un noi, una comunità, un insieme: non solo noi e gli altri esseri umani, ma noi, gli altri, gli animali, la terra, l'acqua il pianeta, la natura... Un mondo che spesso trascuriamo e maltrattiamo, danneggiando anche noi stessi. Ora, facendo tesoro del dolore che tutti stiamo vivendo, dobbiamo riscoprire il valore della compassione e della solidarietà.
È l'ora di innamorarci di nuovo del Noi, del mondo, di tutto ciò che è, così perfetto e meraglioso, dice la poetessa, con accenti francescani.
Il testo è disponibile sul sito del monastero, anche in versione audio, al seguente indirizzo: monasterodibose.it/ospitalita/lo-spazio-della-cura/14314-adesso.
Una bella iniziativa, tesa a costruire uno "spazio di cura" che trasformi il presente in vista di un futuro migliore.



