Medico radiologo con la passione del disegno, Alberto Zuccalà 31 anni, originario di  Lecce ma residente a Novara dove lavora, ha ideato una forma del tutto originale di recensione di un libro: le grafo recensioni. Si tratta di un disegno in  bianco e nero che tocca il cuore di un romanzo, ne parla usando solo i tratti della matita. Il disegno così come nasce dalle sue dite appare in un video accompagnato dalle note di un brano musicale, che poi riporta un estratto del libro e la copertina. Questi video di due minuti sono poi postati nella pagina facebook Graforecensioni, e stanno avendo una grande popolarità tanto che la pagina ha superato i 12.000 followers. Anche le case editrici e gli scrittori stessi si sono accorti di Zuccalà e del suo singolare modo di parlare dei libri.  Sono oltre 60 i titoli recensiti, gli ultimi dei quali "Notti in bianco, baci a colazione" (Einaudi),  di matteo Bussola e "L’arte di essere fragili" (Mondadori) di Alessandro D'Avenia. .

«Ho iniziato a disegnare sui cartelloni, per la scuola», racconta Zuccalà. «Mia madre è un'insegnate e fin da piccolo mi faceva giocare con questi grandi fogli bianchi che coloravo a modo mio e sui quali disegnava anche lei per portarli in classe. Il tavolo della cucina è stato il primo tavolo da lavoro. Nel tempo ho continuato a usare i disegni come antidoto ai professori noiosi, anche durante l'università e devo dire che mi è valso come allenamento».». Ovvero nessuno studio specifico, ma tanta passione ed esercizio
« Ascolto tanta tanta musica mentre li compongo e questo mi distrae. Non toglie tensione al lavoro, quella, inspiegabilmente, c'è sempre, che sia emozione? Il disegno non mi rilassa, ma certamente mi distrae. Io corro con gli autori e le loro storie, e spero che mi aiutino lettori a far conoscere questo progetto mai sperimentato prima, suggerendo la pagina agli amici e condividendo i suoi contenutiL’idea per le graforecensioni è nata leggendo un romanzo di Simona Sparaco, “Se chiudo gli occhi”, dall’immagine di una statua, “Eikasia”, che rompendosi svela il suo contenuto al lettore e risolve un momento importante dell’intera storia. «Ho immaginato che, aprendo il libro, si potesse ricreare la stessa sensazione disegnandola». Gli scrittori apprezzano molto questo modo di recensire le loro opere. Chiara Gamberale dopo la prima graforecensione gliene ha commissionata un’altra.
Tutto questo non lo allontana però dal suo vero lavoro in corsia. Il tratto comune tra queste due attività? Il bianco e nero delle radiografie e dei suoi disegni.