Il canto dedicato alla Madonna è estratto da "Juliet – Rock opera", spettacolo di rock sinfonico che affronta dal punto di vista di Giulietta la celebre storia d’amore dei due innamorati di Verona in un inedito intreccio di musica rock, lirica e sinfonica. L’opera è stata composta dalla band salentina Bolero e continua una lunga tradizione musicale.
«Ave Maria /Maria, Maria / tu che sai il dolore /confidiamo in te» sono alcuni dei versi del brano inedito dal titolo Ave Maria, scritto da Antonio Bruno e Rocco Palazzo, che sarà disponibile su Youtube a partire da lunedì 12 settembre, giorno in cui la Chiesa celebra la festività del Nome della Vergine Maria.
Il brano, tratto dall’opera Juliet – Rock opera, è cantato dall’anima di Giulietta, che si è appena uccisa con il pugnale di Romeo nella cripta di famiglia a Verona e chiede perdono alla Vergine per il sangue versato, il male alimentato dall’odio arcaico che consuma Montecchi e Capuleti. Nel brano Giulietta post mortem, attraverso la voce del soprano, si rivolge alla Mamma di tutte le mamme, l’unica “madre dolcissima” che oramai può aiutarla, dopo che né la sua mamma naturale né la sua nutrice hanno voluto sostenerla nel momento più difficile della sua vita.
Ave Maria Madre dolcissima mia. Ave Maria Maria, Maria sapendo che ho te tu che sei il mio perdono ti prego ascoltami. Ave Maria Madre dolcissima mia. Ave Maria Maria, Maria tu che sai il dolore confidiamo in te ogni nostro peccato. O Madre nostra aspettiamo la grazia di Dio. ASCOLTA L'AVE MARIA: AUDIO
L'AVE MARIA NELLA STORIA DELLA MUSICA Il canto dedicato alla Madonna è estratto da Juliet – Rock opera, la prima opera di rock sinfonico che affronta dal solo punto di vista di Giulietta la celebre storia d’amore dei due innamorati di Verona in un inedito intreccio di musica rock, lirica e sinfonica. L’opera, scritta e composta dalla band salentina Bolero – Antonio Bruno, chitarra e voce, Rocco Palazzo alle tastiere, Maurilio Mimmi al basso, Paolo Colazzo alla batteria - è organizzata in quindici brani in tre lingue (italiano, inglese e latino) uniti tra loro da otto parti narrative scritte e recitate dall’attore Mino Profico.
La famosa antifona Ave Maria, che riprende le parole dell’Angelo alla fanciulla di Nazareth narrate nel Vangelo di Luca (Lc 1,26-38), è stata storicamente musicata a partire dall’età del Rinascimento. Famosissima è la versione di Franz Schubert che compose una canzone dal titolo Ellens Gesang III: Hymne an die Jungfrau, che appartiene al ciclo dei brani tratti dal poema scozzese di Walter Scott, in cui la protagonista invoca la Madonna; le parole iniziali pronunciate dalla fanciulla, "Ave Maria", possono aver dato l'erronea idea che Schubert abbia adattato la sua melodia al testo della preghiera della tradizione cattolica. Questa melodia divenne famosa in seguito con il testo latino dell'“Ave Maria”. Molto celebre è anche la versione di Charles Gounod, scritta sulla base del primo preludio del Clavicembalo ben temperato di Bach. Numerosi sono i compositori che hanno dedicato una propria “Ave Maria” alla Vergine, ricordiamo per esempio Franz Liszt, Giuseppe Verdi, Anton Bruckner, Giacomo Puccini, Gioacchino Rossini che ne compose anche una su due sole note, e Saverio Mercadante.
IL DRAMMA DELLE SPOSE BAMBINE Ricorrono inoltre quest’anno i quattrocento anni dalla morte di William Shakespeare, il poeta e drammaturgo che ha dato forma ad opere straordinarie tra cui Romeo e Giulietta, che possiamo considerare forse la più popolare storia d’amore di tutti i tempi. La vicenda dei due giovani è attuale ancora oggi, basti pensare al dramma delle “spose-bambine” che come Giulietta hanno una famiglia, un padre che decide della loro vita; sono costrette a sposare un uomo che non amano. Secondo l’organizzazione mondiale Plan International sono dieci milioni ogni anno le bambine che si sposano prima dei diciotto anni e la percentuale più alta delle giovani date in matrimonio prima dei quindici anni si registra in alcuni paesi africani come il Niger, il Chad, seguiti da Bangladesh, Mali, Etiopia e Guinea.