È Agostino Da Polenza, presidente del comitato EvK2Cnr, a guidare la nuova missione che porterà a ripristinare sul monte Everest, quota 8.000 metri, la stazione meteorologica installata nel 2008. “Share”, acronimo di Station at high altitude for research on the environment, è il fiore all’occhiello del progetto di monitoraggio climatico-ambientale internazionale portato avanti dal Cnr in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione: si tratta della prima stazione a effettuare misure continue da terra a questa quota. La missione è partita ufficialmente il 22 aprile dall’Italia e l’obiettivo è di rientrare ai primi di giugno e vedrà impegnati sul campo Gianpietro Verza, responsabile delle stazioni di monitoraggio di EvK2Cnr, e gli alpinisti Daniele Bernasconi e Daniele Nardi, con la supervisione scientifica di Paolo Bonasoni dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr, coordinatore del progetto Share, ed Elisa Vuillermoz, responsabile dei progetti ambientali EvK2Cnr.
Agostino Da Polenza tirerà i fili dell’operazione dal campo base situato a quota 5.000 metri sulle pendici dell’Everest. «La missione installerà i sensori meteo a Colle Sud dove avevamo già eseguito test per alcuni mesi durante il 2008 - ha spiegato Bonasoni – e queste misure possono tra l’altro fornire informazioni circa la presenza sull’area himalayana di un’intensa corrente atmosferica occidentale (Sub-tropical Jet Stream), indicatore della circolazione monsonica estiva, che influenza il trasporto di masse d’aria stratosferiche nella troposfera. Colle Sud è al tempo stesso il punto finale delle misure eseguite nella Valle del Khumbu da altre 7 postazioni di misura, passando per la Piramide, che ha ottenuto lo scorso anno il ruolo di stazione globale del Global Atmosphere Watch (GAW) del World Meteorological Organization (WMO): la più elevata e la prima italiana, seppure al di fuori del territorio nazionale».
In sintesi la stazione Colle Sud sarà attrezzata per fornire in tempo reale dati relativi a temperature, umidità, velocità e direzione del vento, grazie a sofisticati sensori di ultima generazione. Nel frattempo, verranno ripristinati a sistemi di supporto, alimentazione trasmissione già esistenti ma ormai un po’ “superati”.
Il progetto Share si è già rivelato importante per far emergere risultati interessanti: ad esempio si è notato che i livelli di inquinanti rilevati a 5.079 metri presso la stazione Piramide presentano le stesse concentrazioni registrate negli ambienti urbani; e ancora, si cercherà di fare luce sui motivi per cui a quota 8.000 metri ci sono temperature elevate, decisamente inusuali per quel tipo di altitudine.