I dinosauri carnivori entravano in azione nel cuore della notte per sorprendere le prede. Dal canto loro, quelli erbivori, non avevano momenti specifici in cui dedicarsi alle piante: semplicemente ruminavano in continuazione. È questo il risultato dello studio condotto da Ryosuke Motani e Lars Schmitz, ricercatori presso la University of California di Davis, negli Stati Uniti, che la rivista Sciente ha deciso di pubblicare perché ribalta le precedenti teorie ecologiche basate sulla convinzione che i dinosauri preferissero agire di giorno.
L’analisi ruota prevalentemente intorno allo studio dell’apparato oculare di fossili dei dinosauri che prende il nome di anello sclerale. «A differenza degli occhi dei mammiferi, quelli di uccelli, lucertole e dinosauri sono dotati di questo anello osseo, la cui apertura interna varia anche in base alle abitudini ecologiche dell’animale,» spiega Motani. «Gli animali notturni tendono ad avere un’apertura anulare piuttosto grande, mentre quelli diurni hanno un foro decisamente più ridotto». Nella ricostruzione delle loro abitudini, i due ricercatori hanno misurato le dimensioni dell’anello sclerale in 33 fossili di dinosauri, uccelli ancestrali e pterosauri. I risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli di 164 esemplari di specie viventi e dal raffronto è emerso che i dinosauri erbivori erano attivi sempre, senza distinzione tra giorno e notte, probabilmente perché il loro metabolismo imponeva che mangiassero per la maggior parte del tempo a eccezione delle ore in cui le temperature erano eccessivamente alte: un po’ come gli elefanti moderni. Velociraptor e altri piccoli carnivori, invece, cacciavano di notte.
Nel mondo scientifico la scoperta è ritenuta di importanza fondamentale anche se c’è un po’ di delusione per non avere informazioni relative al tyrannosaurus rex, poiché dei fossili noti nessuno ha un anello sclerale conservato sufficientemente bene da svelarne le abitudini.
L’analisi ruota prevalentemente intorno allo studio dell’apparato oculare di fossili dei dinosauri che prende il nome di anello sclerale. «A differenza degli occhi dei mammiferi, quelli di uccelli, lucertole e dinosauri sono dotati di questo anello osseo, la cui apertura interna varia anche in base alle abitudini ecologiche dell’animale,» spiega Motani. «Gli animali notturni tendono ad avere un’apertura anulare piuttosto grande, mentre quelli diurni hanno un foro decisamente più ridotto». Nella ricostruzione delle loro abitudini, i due ricercatori hanno misurato le dimensioni dell’anello sclerale in 33 fossili di dinosauri, uccelli ancestrali e pterosauri. I risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli di 164 esemplari di specie viventi e dal raffronto è emerso che i dinosauri erbivori erano attivi sempre, senza distinzione tra giorno e notte, probabilmente perché il loro metabolismo imponeva che mangiassero per la maggior parte del tempo a eccezione delle ore in cui le temperature erano eccessivamente alte: un po’ come gli elefanti moderni. Velociraptor e altri piccoli carnivori, invece, cacciavano di notte.
Nel mondo scientifico la scoperta è ritenuta di importanza fondamentale anche se c’è un po’ di delusione per non avere informazioni relative al tyrannosaurus rex, poiché dei fossili noti nessuno ha un anello sclerale conservato sufficientemente bene da svelarne le abitudini.


