In amarico, la lingua ufficiale dell’Etiopia, melkam significa “buono”. Ed è il nome di una donna etiope 35enne, cieca dalla nascita, diventata protagonista del cortometraggio di animazione “Melkam – Oltre i confini della disabilità”, presentato il 23 luglio alla rassegna cinematografica per giovani Giffoni Film Festival sul tema “Becoming human”, che si concluderà sabato 26 nel paese in provincia di Salerno.

Appena quindicenne, Melkam ha dovuto abbandonare gli studi a causa delle difficoltà economiche che l’hanno anche costretta a un matrimonio forzato e a chiedere l’elemosina per strada. Ma a 31 anni, grazie a un progetto di formazione per l’inserimento lavorativo inclusivo, è stata assunta da un’azienda tessile ad Addis Abeba. Diventata una tessitrice esperta e apprezzata, oggi provvede al sostentamento delle sue tre figlie insieme al nuovo marito. A realizzare il corto di quasi 7 minuti la ong Vis (Volontariato internazionale per lo sviluppo) grazie al contributo degli studenti etiopi di Graphics Design della Scuola tecnica salesiana Mekanissa, ad Addis Abeba: Melkam li ha incontrati personalmente raccontando la sua storia, successivamente i ragazzi hanno lavorato in aula per una settimana, poi il corto è stato finalizzato in Italia anche nella versione accessibile a persone con disabilità visive, che potranno fruirne attraverso l’audiodescrizione caricata da Artis Project sull’app MovieReading disponibile su Android e Apple, grazie alla collaborazione con Associazione nazionale subvedenti e DescriVedendo, metodo per rendere accessibili i contenuti di opere d’arte visiva e i percorsi museali a ipovedenti e ciechi utilizzando le potenzialità evocative del linguaggio.

La produzione del corto è stata possibile nell’ambito del progetto “I-Lead: Inserimento lavorativo attraverso l’educazione accessibile e la digitalizzazione”, finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e implementato in Etiopia dalla ong Vis in collaborazione con Salesiani di Don Bosco in Etiopia, Ecdd (Ethiopian center for disability and development), Cbm Italia e Albergo Etico; questo progetto punta a rafforzare l’accesso alla formazione professionale, al mercato del lavoro e all’inclusione sociale delle persone con disabilità e dei giovani in situazione di vulnerabilità ad Addis Abeba, nella regione dell’Oromia e nell’Etiopia del sud.

«A volte penso che i giovani siano davvero pronti a praticare l’inclusione e raccontare loro questa storia così significativa sarà un’emozione per tutti noi», ha evidenziato Daniele Cassioli, atleta paralimpico campione del mondo di sci nautico e testimonial del Vis, che ha presentato il corto a Giffoni insieme alla presidente del Vis, Michela Vallari. «Non sempre la cecità è rappresentata nell’immaginario della disabilità: se penso per esempio al mio mondo, quello degli sport paralimpici, la mente va a protesi e carrozzine e poche volte si pone l’attenzione sulle disabilità visive. Inoltre, qui la protagonista si trova ad affrontare altre sfide nelle sfide: è affascinante esplorare il tema della vulnerabilità che non riguarda solo chi non vede, ma può essere vissuto da ognuno di noi», ha sottolineato. Quella di Melkam, dunque, è una storia di riscatto e integrazione sociale che il linguaggio dell’animazione racconta nella sua drammaticità ma anche nella sua possibilità concreta di cambiamento.