Quasi duecentomila persone attese per il più grande concerto di musica popolare d’Europa all’insegna – quest’anno – della pace e della fratellanza dei popoli in questo momento drammatico caratterizzato da numerose guerre, dall’Ucraina a Gaza a tanti altri conflitti dimenticati. Non a caso, è Sotto lo stesso cielo il tema del Concertone della Notte della Taranta in programma sabato 23 agosto a Melpignano (Lecce) a partire dalle 21.20 (e in diretta su Rai 3, Rai Italia, Rai Radio 2 e RaiPlay) nel piazzale dell’ex Convento dei Padri Agostiniani, diretto dal maestro concertatore David Krakauer con le coreografie di Fredy Franzutti.

È la ventottesima edizione di uno degli appuntamenti più attesi dell’estate italiana, una celebrazione collettiva della pizzica e della cultura popolare del Salento riletta in chiave contemporanea, in dialogo con le culture e le tradizioni musicali del mondo.

«La Notte della Taranta», ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione Massimo Bray, presidente della Fondazione La Notte della Taranta che organizza la kermesse con il sostegno della Regione Puglia e Pugliapromozione e in collaborazione con l'Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e l'Istituto Diego Carpitella, «è e deve restare una festa: una festa di allegria, di pace, di convivenza. Il titolo scelto quest’anno, Sotto lo stesso cielo, parla da solo: la cultura unisce, crea ponti, non divide mai. Non conosce nemici, non ha nulla a che fare con guerre e conflitti, ma getta le basi della convivenza civile. Già con il Festival Itinerante abbiamo lanciato dei segnali importanti: abbiamo sempre cercato di unire la tradizione alla capacità di innovare, e lo stesso avverrà nel Concertone. È il mio primo anno alla guida di questo percorso: non guardo al passato se non per riconoscere con gratitudine il grande sforzo di chi ha voluto questa manifestazione e di chi studiando le nostre tradizioni ne ha posto le basi. A loro va il mio ringraziamento, insieme a quanti ancora oggi ci accompagnano in questa grande impresa collettiva».

Bray ha ricordato che «in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, la grande macchina organizzativa della Notte della Taranta dimostra le straordinarie competenze e professionalità presenti nel nostro territorio, che vanno valorizzate. La mia speranza è che la cultura possa diventare sempre più occasione di lavoro stabile per tante persone che hanno scelto di dedicarle la propria vita. Un ringraziamento speciale, oltre che ai maestri Krakauer e Franzutti, va da parte mia all’Orchestra Popolare de La Notte della Taranta, che ha dimostrato ancora una volta non solo il suo altissimo livello artistico, ma anche il profondo legame con questa manifestazione. Per i Padri costituenti», ha sottolineato, «la cultura rappresentava la forma più alta di educazione per i cittadini del futuro. Allora non c’era un’idea di mercato legata ai beni culturali: oggi la realtà è diversa, ma questo non deve spostarci dal nostro compito. Dobbiamo fare bene il nostro mestiere, contribuire alla formazione dei cittadini, offrire messaggi di pace e speranza. E anche preoccuparci di assicurare a progetti come questo investimenti importanti, come riusciamo a fare grazie al sostegno delle istituzioni e non solo».

Tra gli artisti protagonisti di questa edizione, al fianco dell’Orchestra Popolare La Notte della Taranta e del Corpo di Ballo della Notte della Taranta, ci saranno come ospiti speciali: Giuliano Sangiorgi che canterà due brani della tradizione Lu rusciu de lu mare e Quannu te llai la facce la matina. La sua esibizione sarà preceduta da un video inedito di Lu Carcaluru, brano dialettale del cantante salentino, girato da Edoardo Winspeare nelle campagne leccesi con la partecipazione di Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, étoile e primo ballerino del Teatro alla Scala di Milano, per sensibilizzare sul dramma della Xylella che ha desertificato il paesaggio salentino uccidendo milioni di ulivi; il Canzoniere Grecanico Salentino, che festeggia 50 anni di un’eccezionale vicenda artistica, suonerà Pizzica Indiavolata e Lu Giustacofane; Antonio Castrignanò interpreterà Aria caddhipulina e Funtana gitana; Ermal Meta cantautore tra i più amati e raffinati della scena italiana canterà Mediterraneo dal suo ultimo album Buona fortuna e Lule Lule in lingua arbëreshe; TÄRA, giovane e potente voce italiana di origine palestinese che fonde sonorità R&B con melodie della sua cultura d’origine, sarà interprete di Araba fenice; l’artista rivelazione del nu-soul italiano Serena Brancale sarà presente con Anema e core e All’acque, all’acque, una pizzica della tradizione barese; Settembre, classe 2001 e vincitore a Sanremo del Premio della Critica “Mia Martini”, canterà Vertebre. Infine, Anna Castiglia, la cui freschezza al di fuori di qualsiasi schema è diventata ormai un tratto distintivo, proporrà uno struggente canto d’amore salentino, Beddha ci dormi.

A dirigere questa edizione del Concertone è il maestro concertatore David Krakauer, figura di riferimento mondiale per il clarinetto nei campi del jazz e della classica e cultore della antica musica klezmer, che ha contribuito a riscoprire e a valorizzare facendola incontrare con le sonorità contemporanee. «La pizzica è uno stile musicale estremamente diretto, viscerale, autentico», ha spiegato Krakauer, «e credo che ascoltando le vecchie registrazioni del klezmer degli anni ’20 si possano cogliere molte somiglianze con i materiali raccolti in Salento da Alan Lomax e Diego Carpitella negli anni ’50 da cui sono partito: sono tutte espressioni immediate, vibranti, di emozioni pure. Per me è fondamentale che il pubblico, fin dal primo ascolto, riconosca la pizzica, riconosca la musica del Sud Italia, del Salento. Non deve sembrare un collage o un’imitazione, ma deve emergere con chiarezza la sostanza di quella tradizione, anche se arricchita da qualcosa di nuovo, di diverso». Con il maestro Krakauer saranno sul palcoscenico Kathleen Tagg, SarahMK e Yoshie Fruchter, suoi abituali collaboratori.

Le coreografie dello spettacolo sono firmate dal maestro Fredy Franzutti, che interpreterà la tradizione salentina in una chiave contemporanea, dando forma a una sintesi identitaria capace di preservare, anche nella rielaborazione creativa, il valore arcaico e rituale della pizzica. «Il progetto è di rielaborare le connotazioni visive della pizzica e del fenomeno di cui è espressione, mantenendo la memoria dell’argomento e attingendo agli studi antropologici più autorevoli», ha spiegato Franzutti, «l’obiettivo è rendere, attraverso una trasposizione temporale, quell’immagine contemporanea, rispettandone il valore storico. Si parte da una competenza specifica, che non so se è un di più, ma comunque è una variante, è una novità. Alcune volte la trasposizione ha fatto viaggiare questo fantastico mondo della Taranta nel mondo. Questa volta cambieremo i linguaggi ma non i contenuti specifici di quello che vogliamo dire. I ricordi, le emozioni, i sogni del passato sono le nuove contaminazioni di quest’anno».

Per questa edizione del Concertone, la scenografia prende forma a partire da disegni originali di Pietro Ruffo, tradotti in elementi visivi che accompagneranno la musica e il ballo. Ruffo è uno degli artisti italiani più riconoscibili sulla scena internazionale, capace di intrecciare disegno minuzioso, ricerca scientifica e riflessione politica in opere che interrogano la relazione tra uomo e natura. Per ques'edizione della kermesse, Ruffo ha immaginato un corteo di ragazzi, disegnati uno per uno a penna, ciascuno colto nella sua individualità, nei suoi sentimenti, desideri, ambizioni. Insieme compongono una ideale manifestazione danzante, simbolo di gioia, radici e speranza. Ognuno parte da un paese diverso del Salento, per ritrovarsi a Melpignano in un messaggio collettivo di pace e cambiamento.



Per il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano la Notte della Taranta «è un patrimonio culturale vivente, una festa collettiva dell’identità pugliese che ogni anno si rinnova, si arricchisce e si racconta al mondo attraverso la musica, la danza, la bellezza. Quella di quest’anno sarà per me un’edizione speciale, l’ultima da Presidente della Regione, e constatare l’attenzione straordinaria, nazionale e internazionale, che continua a circondare il Concertone di Melpignano è per me motivo di emozione e gratitudine».

La conduzione della diretta televisiva su Rai 3 è affidata a Ema Stokholma e la regia è di Stefano Mignucci. Rai Italia porterà l’evento in America del Nord, America del Sud, Africa, Asia e Australia attraverso i suoi quattro canali internazionali, offrendo a milioni di spettatori nel mondo l’emozione di un evento unico.

Alla conferenza stampa è intervenuto il vicedirettore Intrattenimento Prime Time della Rai Giovanni Anversa: «Il titolo di questa edizione, Sotto lo stesso cielo, richiama valori universali. Ringrazio il presidente Massimo Bray, che in questi anni ha saputo restituire al Concertone significati profondi. La Notte della Taranta è innanzitutto celebrazione di mescolanza culturale: ogni anno patrimoni diversi si incontrano e si fondono, arricchendoci e facendoci sentire parte di qualcosa di più grande. Per noi della Rai ha anche un significato speciale: il servizio pubblico è sempre presente nei grandi appuntamenti dello spettacolo dal vivo. Dal Primo Maggio a Roma fino a Melpignano, ci siamo sempre, con la nostra capacità di portare nelle case degli italiani e nel mondo la dimensione popolare di questi eventi. Popolare è una parola che va rivalutata come grande patrimonio: significa condivisione, partecipazione, comunità. La Notte della Taranta non è una competizione, ma un rito collettivo che unisce, diverte e fa riflettere, un grande evento culturale e di memoria che ogni anno si rinnova e ispira nuove generazioni».

«Negli ultimi dieci anni», ha affermato Aldo Patruno, Direttore dipartimento Cultura e Turismo Regione Puglia, «abbiamo fatto della Notte della Taranta l’evento di punta, non solo del palinsesto regionale, ma di quello nazionale e internazionale. Difficile trovare in giro - in Italia e all’estero - eventi con i numeri del Concertone che, con la diretta Rai e la diffusione nel mondo con Rai Italia, quest’anno ha trovato la sua definitiva consacrazione. Desidero ringraziare dal profondo del cuore tutti coloro che hanno reso possibile negli anni questo incredibile successo, a partire dai suoi indiscussi protagonisti: gli artisti dell’Orchestra Popolare e del Corpo di Ballo della Notte della Taranta, meravigliosi professionisti dello Spettacolo dal vivo con le radici saldamente affondate nel Salento, in Puglia, nel Mediterraneo, e le Ali appassionatamente dispiegate verso il mondo intero. E verso un Futuro nel quale le radici comuni e le culture popolari aiutino a ritrovare le condizioni per una convivenza civile e pacifica tra i popoli, nella consapevolezza di essere tutti ‘sotto lo stesso cielo’».