Roma 16 marzo 1978. Aldo Moro viene sequestrato dalle Br. I cinque agenti della sua scorta, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Raffaele Iozzino, Francesco Zizzi e Oreste Leonardi, vengono massacrati. “La Storia siamo noi" dedica una puntata a «Quelli di via Fani”, ospitando i familiari degli agenti di scorta. Giovanni Minoli, attraverso i loro ricordi e le loro testimonianze, ricostruisce da una prospettiva inedita quella pagina nera della storia italiana dove dolore privato e pubblico si fondono. Sono giorni terribili, i 54 del sequestro Moro. Anche loro, i familiari dei morti di Via Fani, vivono con rabbia e apprensione tutte le notizie, i comunicati, veri e falsi, il silenzio di Moro nei confronti degli uomini della scorta, la trattativa: Maria Ricci, moglie di Domenico Ricci: “Un giorno venne un giornalista che mi chiese della trattativa, se ero d’accordo allo scambio con 13 terroristi per salvare Moro. E allora io pensavo: liberateli e poi girato l’angolo, salvato Moro, li riprendete… questo pensavo, come madre e moglie che stava soffrendo”.
Adriana Zizzi, sorella di Francesco Zizzi: “Abbiamo desiderato che Moro fosse liberato, anche con uno scambio, se questo era l’unico modo. Noi siamo stati partecipi del dolore della famiglia Moro che ha dovuto sopportare in piu’ rispetto a noi 54 giorni di calvario”; Carmela Rivera, sorella di Giulio Rivera: “La trattativa con i terroristi no, non era giusto. Ma che trovassero altri sistemi per salvarlo sì. D’altronde ormai loro erano morti e nessuno poteva resuscitarli”; Ileana Leonardi, moglie di Oreste Leonardi “Avrei voluto che Moro fosse salvato, però pensavo che non si potesse trattare con quella gente. Per lo Stato sarebbe stato una sconfitta e per i morti uno schiaffo”. Il 9 maggio, è tutto finito. Aldo Moro giace nel bagagliaio di una Renault 4 rossa in via Caetani. Per l’Italia intera, niente sarà mai più come prima.
Giovedì 10, 23.30 - Rai 2
Adriana Zizzi, sorella di Francesco Zizzi: “Abbiamo desiderato che Moro fosse liberato, anche con uno scambio, se questo era l’unico modo. Noi siamo stati partecipi del dolore della famiglia Moro che ha dovuto sopportare in piu’ rispetto a noi 54 giorni di calvario”; Carmela Rivera, sorella di Giulio Rivera: “La trattativa con i terroristi no, non era giusto. Ma che trovassero altri sistemi per salvarlo sì. D’altronde ormai loro erano morti e nessuno poteva resuscitarli”; Ileana Leonardi, moglie di Oreste Leonardi “Avrei voluto che Moro fosse salvato, però pensavo che non si potesse trattare con quella gente. Per lo Stato sarebbe stato una sconfitta e per i morti uno schiaffo”. Il 9 maggio, è tutto finito. Aldo Moro giace nel bagagliaio di una Renault 4 rossa in via Caetani. Per l’Italia intera, niente sarà mai più come prima.
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