In un’epoca in cui l’odio sembra parlare più forte della ragione e i confini si ergono come barriere insormontabili, c’è un luogo dove il cinema diventa un atto di resistenza, un gesto di accoglienza, una finestra aperta sul mondo che non vediamo. È il SOUQ Film Festival, giunto alla sua 12ª edizione, che dal 24 al 26 ottobre trasformerà l’Anteo Palazzo del Cinema di Milano in un crocevia di storie, sguardi e voci che raccontano la complessità del presente.

Promosso dalla Casa della Carità, il festival non è solo una rassegna cinematografica: è un manifesto di umanità, un invito a guardare oltre gli stereotipi, a ascoltare chi troppo spesso viene ridotto a una notizia di cronaca o a un numero. Trenta film, provenienti da 16 Paesi, affrontano temi come migrazioni, crisi climatica, guerra, identità di genere, diritti umani e salute mentale, offrendo al pubblico milanese uno sguardo inedito su realtà che sfidano l’indifferenza.

Un cinema che dà voce a chi non ne ha

«In un tempo carico di odio e bruttura, crediamo che la cultura sia uno strumento essenziale per aprire varchi, generare dialogo, costruire comprensione reciproca», afferma don Paolo Selmi, presidente della Casa della Carità. Il SOUQ non esibisce il dolore, ma restituisce dignità: mostra la forza, la creatività e la resistenza di chi, anche nelle condizioni più difficili, continua a lottare per un futuro migliore.

Tra le pellicole in concorso, spiccano opere che raccontano la guerra a Gaza e in Ucraina, le discriminazioni contro le donne, il disagio giovanile e le sfide ambientali. Un programma che, come sottolinea la direttrice artistica Delia De Fazio, «vuole costruire una narrazione altra, più vera e profonda, al di là dei modelli precostituiti».

Proiezioni speciali e giovani protagonisti

Il festival si aprirà con "Cutting Through Rocks", documentario già premiato al Sundance e a Giffoni, che affronta il tema della resistenza umana in contesti estremi. Nella serata finale, spazio al cortometraggio "Le jour de robe de la mariée", realizzato con il contributo della Casa della Carità.

 


Ma il SOUQ è anche un festival per e con le nuove generazioni: studentesse e studenti delle scuole superiori e dell’Università Cattolica di Milano saranno protagonisti con la Giuria Giovani, mentre il Liceo Virgilio presenterà i cortometraggi realizzati durante il progetto "Diversità e diritti, una risorsa comune", un percorso formativo su immigrazione, salute mentale e identità di genere.

Il SOUQ Film Festival non si limita a mostrare film: crea ponti, stimola riflessioni, invita all’impegno. È un’occasione per scoprire che il cinema può essere molto più di un intrattenimento: può essere un gesto politico, un atto di giustizia, una speranza concreta.

Ingresso gratuito, per tutti. Perché le storie che cambiano il mondo devono essere accessibili a chiunque voglia ascoltarle.