A un mese dalla morte di Aldo Giuffrè, martedì 27 luglio Rai 3 trasmette due classici della sua arte: alle 9.10 il film “Il medico dei Pazzi” con Aldo Giuffrè , Totò e Franca Marzi, per la regia di Mario Mattoli. Il film realizzato nel 1954 è tratto da un’opera teatrale di Scarpetta e narra l’esilarante storia di Don Felice Sciosciammocca, sindaco di Roccasecca. Don Felice va a Napoli in visita al nipote Ciccillo, accompagnato da moglie e figlia, che crede laureato in medicina e specializzato in psichiatria. Ma la realtà è del tutto diversa.

Alle 15.00 “2Palco e retropalco” ricorderà il grande attore proponendo un capolavoro del teatro napoletano “La Fortuna con la effe maiuscola”. Il testo fu scritto a quattro mani, da Eduardo de Filippo e Armando Curcio nel 1942. Una commedia,  dove le risate superano di gran lunga la tristezza che pure è presente in scena, che rappresenta un  trionfo dei fratelli Giuffre’, nella stagione’83/’84, “La Fortuna” è stata uno degli ultimi successi della coppia prima dei dieci anni di separazione. La ripresa dello spettacolo, a metà degli anni novanta, con Carlo e Aldo di nuovo insieme, è stata salutata come una festa per il Teatro. La scena si apre su uno squallido “vascio” napoletano talmente freddo che “i vetri si appannano da fuori” e dove la miseria è così grande da diventare comica. Il protagonista è il “morto di fame” Giovanni Ruoppolo che vive con la moglie e un orfanello raccolto da piccolo, Erricuccio, bonaccione e maldestro, “ritardato” ma anche furbissimo nello smascherare le trame e gli imbrogli dei “normali”.

Improvvisamente, fra le storie e le avventure degli inquilini del palazzo, appare un avvocato che offre una certa somma di denaro perché il povero Ruoppolo riconosca come figlio legittimo un certo Sandrino, un avventuriero figlio di “enne enne” che ha bisogno di un padre per poter contrarre un ricco matrimonio. Ma non è questa la vera fortuna che bussa alla porta di Ruoppolo, in realtà sta arrivando una grande eredità dal fratello emigrato in America che prevede, però, la devoluzione dell’asse ereditario ad un eventuale figlio legittimo.La grande ricchezza andrebbe quindi all’avventuriero Sandrino? Con un colpo di genio e di coraggio Ruoppolo allora si autoaccusa di falso in atto pubblico e accetta così di scontare una pena di cinque anni pur di salvare la fortuna sua e dei suoi cari. La regia teatrale è di Carlo Giuffre’, quella televisiva di Annalisa Butto’.