Sono mamma di tre bambini di 9, 6 e 4 anni e forse sono un po’ (troppo) nervosa. Ultimamente mi rendo conto che tutte le mie buone intenzioni e i miei buoni propositi per non fare uscire questa “bestia nera” che è in me non funzionano più, o meglio, le volte che perdo il controllo sono diventate troppe. Occuparmi di altre quattro persone che, a turno, hanno bisogni e richieste che dipendono da me, mi fa sentire stanca e stressata. Tra il lavoro, la casa, l’accudimento e la coppia non riesco più a trovare un attimo di respiro e mi accorgo di diventare sempre più intollerante. Sbotto con urla e mi accorgo che questo spaventa i miei bambini. Ma in quel momento non riesco proprio a frenare questa cosa. Il limite da non superare mai mi è chiaro, ma non si meritano di vedermi così urlante e fuori di me. Cerco aiuto da mio marito, secondo cui una sculacciata non ha mai fatto male a nessuno e che non crede a ciò che affermate voi psicologi e pedagogisti. Io credo invece di avere avuto da voi esperti molti spunti di riflessione, che hanno messo in discussione gli insegnamenti della mia infanzia e le mie convinzioni. Solo che tra il dire e il fare...

LISETTA


Cara Lisetta, crescere tre bambini di quella età è sfidante per ogni genitore. Nel tuo caso poi si comprende che hai un lavoro che ti tiene impegnata, ti occupi della casa e probabilmente tuo marito è restio a venirti in aiuto.

Qualsiasi altra persona al tuo posto sarebbe ugualmente sopraffatta dallo stress e dalla fatica. E quando la stanchezza è così intensa, in automatico si abbassa la nostra soglia di tolleranza allo stress, cosa che ci porta a perdere il controllo della regolazione emotiva, causando esplosioni di rabbia, portandoci a dire e fare cose che a posteriori avremmo voluto o preferito non fare e non dire.

Penso che la cosa bella è che, a quanto scrivi, tu sei pienamente consapevole del cambiamento che vuoi apportare nella tua vita e soprattutto nel modo con cui interagisci con i tuoi bambini. È da tale consapevolezza che è bene partire. Per riuscirci, però, non puoi fare tutto da sola. Devi chiedere aiuto e imparare a staccare la spina. Almeno due pomeriggi a settimana devi chiedere aiuto a un parente o a qualcuno di cui ti fidi, in modo che tu possa avere del tempo solo per te e ricaricare le batterie.

Inoltre, se ne hai modo e possibilità, potrebbe esserti utile fare un breve percorso con uno specialista dell’età evolutiva che ti aiuterà a capire come gestire meglio la rabbia nelle interazioni coi tuoi bambini e magari ti farà rivedere in che modo la tua storia di bambina e di figlia entra in gioco nel tuo modo attuale di essere mamma. Ti sarà utile e di conforto leggere Perché nessuno me l’ha detto prima? di J. Smith (Vallardi ed.)