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Abbiamo quattro figli. La nostra è una vita frenetica. A volte mi sembra di impazzire. Essere mamma dei miei quattro figli è la cosa più bella e significativa che mi è capitata nella vita, ma è anche tanto faticoso, a volte troppo per le mie capacità. Mio marito lavora moltissimo e io non ho nessuno che mi può aiutare e sostenere. È tutto sulle mie spalle. Lo scorso anno nella mia città hanno inaugurato un corso di mindfulness. Mi sentivo stremata e a volte mi rifugiavo nel cibo. Così, leggendo la proposta di quel corso, ho deciso di iscrivermi. Mi ha aiutato molto, ma nella mia parrocchia alcuni genitori hanno cominciato a criticare questa iniziativa. Poiché la mindfulness è basata su tecniche di meditazione di ispirazione buddhista, hanno detto che è qualcosa che va contro la religione cattolica. Anche mio marito ha sollevato qualche perplessità. Io vorrei proseguire con questa attività perché sento che mi aiuta a ritrovare serenità ed energia e anche ad avere un miglior rapporto con il cibo.
CRISTINA
— Gentile Cristina, la mindfulness è una “pratica” molto popolare oggi, proposta sia in ambito preventivo per migliorare l’equilibrio psicofisico delle persone che in ambito clinico, essendosi rivelata un approccio terapeutico efficace per alcune patologie di natura psicologica. Essa aiuta l’individuo a raggiungere la consapevolezza di sé, come recita il sottotitolo di Mindfulness di Lambiase e Marino (San Paolo), un’ottima guida che la descrive e spiega come questa pratica aiuti a riprendere il controllo della propria mente, spesso travolta e “stravolta” da un rimuginìo ininterrotto, da un’iperattivazione che non trova mai requie, da un’ansia anticipatoria che a volte si rivela difficile da gestire.
Jon Kabat-Zinn, autore di Dovunque tu vada, ci sei già (Corbaccio) la definisce come la capacità che l’individuo ha di prestare attenzione al momento presente, in modo intenzionale e non giudicante. “Qui” e “ora” sono le due parole chiave della mindfulness per raggiungere la totale consapevolezza in relazione al momento presente, senza trovarsi oppressi da ciò che ci è successo o preoccupati per ciò che ci accadrà. Probabilmente, la mindfulness ti ha aiutato a ritrovare una consapevolezza e una serenità nella tua condizione materna in un momento in cui ti sei sentita travolta da stress e preoccupazione. Non c’è alcuna controindicazione alla pratica della mindfulness, nemmeno di ordine religioso, perché essa non impedisce né sostituisce la vita spirituale e l’esercizio della preghiera.
E per migliorare il rapporto col cibo, questa pratica può davvero essere di grande aiuto, come mostra Mindful eating (De Agostini).



