PHOTO
Sono una giovane donna di 30 anni. Non dovrei scrivere a questa rubrica perché non ho figli. Però sono figlia. E mi trovo intrappolata in una vita che non ho scelto. Ho due genitori anziani molto ansiosi che hanno limitato molte mie scelte di vita. Ho dovuto studiare nell’università vicina a casa, scegliere di insegnare nella scuola del paese. Siccome loro non hanno la patente, due volte alla settimana li devo accompagnare a fare la spesa. Quelle poche volte in cui organizzo qualche attività con amici o colleghi, loro mi fanno capire che avrebbero preferito che io rinunciassi e nel corso della serata o del fine settimana in cui sono via, sono capaci di cercarmi più volte sul cellulare.
Mi sento in prigione. Ai miei voglio bene, ma non avrei mai immaginato di dover dedicare l’intera mia vita alla loro esistenza. Del resto, più invecchiano e più comprendo che questa situazione diventerà sempre più pesante e pressante. Non so come venirne fuori.
ANTONELLA
Cara Antonella, un conto è avere cura dei propri genitori anziani, un conto è sentire che la propria vita non può decollare perché si è obbligati a essere genitori dei propri genitori. È proprio la parola “obbligo” quella che traspira dalle parole con cui descrivi la tua situazione. Che ti porta a vivere una “vita stagnante”: sei rimasta incastrata nella relazione controllante e iperprotettiva in cui i tuoi genitori hanno fatto scelte al posto tuo, hanno deciso per te rispetto a cose di cui tu avresti dovuto assumerti in prima persona e in totale autonomia la responsabilità, la direzione, gli obiettivi.
Ora stai soffrendo perché ti sembra di non avere vie d’uscita. Invece, devi direzionare questa sofferenza per trovare la tua strada. Che sia soltanto tua. Ci sono molti modi per aver cura di due genitori anziani senza necessariamente trasformarsi in una persona sempre disponibile verso i loro bisogni. Probabilmente devi conquistare prima un’autonomia emotiva che ti renda solida e sicura nel dirigerti poi verso un’autonomia concreta in cui puoi scegliere, in base ai tuoi bisogni, che cosa fare della tua vita, del tuo tempo libero, dei legami e della relazioni che intrattieni con amici e colleghi. Aumenta le tue uscite nei weekend, annuncia loro che quando sei fuori casa non risponderai più alle loro continue telefonate (ne basta una al giorno). Leggi Pronto soccorso per vite stagnanti di B. Wardetzki (Feltrinelli), un libro per non rimanere intrappolati in vite che non abbiamo scelto.



