Liturgia del giorno:
Ger 31,7-9; Sal 125 (126); Eb 5,1-6; Mc 10,46-52
Colui che Pio XI chiamò «il Garibaldi della carità» nacque a Fraciscio di Campodolcino (Sondrio), da una famiglia profondamente religiosa, il 19 dicembre 1842. Lo zio, prevosto di Campodolcino, gli ottenne un posto gratuito presso il Collegio Gallio di Como, diretto dai padri Somaschi, dove per sei anni studiò con ottimi risultati. Nel 1860 entrò nel seminario diocesano e durante gli studi di teologia conobbe san Giuseppe Benedetto Cottolengo e san Giovanni Bosco. Ordinato prete nel 1866, si dedicò a istruire e a educare i giovani, in gran parte analfabeti, a curare i malati e ad aiutare i poveri. A causa di difficoltà con le autorità civili, fortemente anticlericali, si recò a Torino rimanendo per tre anni con Don Bosco ed emettendo i voti; ma il suo vescovo lo richiamò a Como. Nominato parroco a Pianello Lario nel 1881, vi trovò un ospizio per orfanelli e un ricovero di vecchi e di invalidi, serviti da una comunità religiosa in formazione. Il Guanella si pose con tutte le sue forza a coltivare quel “granello di senape”, avendo come intelligente collaboratrice suor Marcellina Bosatta. Nel 1886 trasferì l’opera a Como in locali più ampi e adatti e la denominò “Piccola Casa della Divina Provvidenza” in omaggio al Cottolengo. Alle suore egli diede il nome di Figlie di S. Maria della Provvidenza. Fondata poi una seconda famiglia religiosa, i Servi della Carità, il 28 marzo 1908 egli pronunciò i voti religiosi con i primi compagni, dedicandosi ad assistere i derelitti, a soccorrere le vittime dei terremoto di Messina (1908) e della Marsica (1915), ad aprire scuole diurne e serali e ad occuparsi degli emigrati in America. Nel 1913 fondò l’Arciconfraternita del Transito di S. Giuseppe che oggi conta oltre 10 milioni di iscritti nel mondo. Colpito da apoplessia il 27 settembre 1915, morì il 24 ottobre a Como. Paolo VI lo ha proclamato beato il 25 ottobre 1964, mentre la canonizzazione è avvenuta il 23 ottobre 2011 per opera di Benedetto XVI.