Liturgia del giorno:
2 Tm 4, 1-8; Sal 70; Mc 12, 38-44.
Di questo santo vescovo possediamo due Vitae di poco posteriori alla sua morte, entrambe dovute al poeta Venanzio Fortunato, una delle quali in versi. Medardo nacque nel Viromandensium, l’attuale St-Quentin, da famiglia nobile: il padre era di stirpe franca, la madre gallo-romana. Durante gli studi nella sua città ebbe come compagno S. Eleuterio, al quale predisse che sarebbe stato nominato vescovo a trent’anni, come difatti avvenne perché questi fu il primo vescovo conosciuto di Tornai. Ordinato sacerdote, si distinse per la sua grande generosità verso i bisognosi, e persino verso i ladri che, sorpresi dopo che gli avevano sottratto dell’uva in campagna e persino una mucca, furono da lui lasciati liberi con la refurtiva. Poiché era morto il vescovo di St-Quentin, Medardo fu chiamato a succedergli, rimanendo in carica per quindici anni. Di questo periodo conosciamo un episodio raccontatoci, sempre da Fortunato, nella Vita di S. Radegonda, figlia del re di Turingia che, arrivata a corte come bottino di guerra, era stata poi presa in moglie dal re Clotario: avendo questi ucciso uno dei suoi fratelli, la regina si recò dal vescovo Medardo decisa a lasciare la corte e a consacrarsi al Signore. Profondamente turbato dal problema canonico che gli veniva posto, il santo finì per accoglierla e, imponendole le mani, la consacrò diaconessa. Nelle prime comunità cristiane, le diaconesse erano donne anziane, per lo più vedove, che svolgevano compiti caritativi e liturgici, particolarmente nel battesimo e nell’unzione delle donne inferme. Scomparvero con il decadere del battesimo degli adulti. Medardo morì poco dopo, verso il 560, e Clotario ne fece trasportare le spoglie a Soissons, all’epoca la sua capitale, e su quella tomba il suo successore, re Sigeberto, fece costruire una celebre basilica con annesso un monastero. Il culto per il santo si diffuse rapidamente e all’8 giugno, sua festa liturgica, una credenza popolare attribuì un famoso proverbio secondo cui, se piove in quel giorno, pioverà per altri quaranta.