Liturgia del giorno:
Ez 2,2-5; Sal 122 (123); 2Cor 12,7-10; Mc 6,1-6
Figlia del principe Pietro, futuro Pietro II re di Aragona, Elisabetta nacque nel1271 a Saragozza e le fu imposto il nome della sua prozia, santa Elisabetta di Turingia. A soli 12 anni fu data in sposa a Dionigi, re del Portogallo, da cui ebbe due figli: Costanza, futura regina di Castiglia, e Alfonso, che succedette poi al padre nel Portogallo. Dionigi era un pessimo marito, sempre impelagato con altre donne da cui ebbe anche dai figli; le sue infedeltà torturarono la vita della santa che tuttavia educò nono solo i suoi figli, ma anche gli illegittimi, svolgendo poi una grande opera di pacificazione tra il marito e Alfonso, poi nei conflitti del re con suo fratello e con il re di Castiglia. Per questo la regina venne chiamata “Angelo della pace”. Assistette amorosamente Dionigi durante l’ultima malattia e, dopo la sua morte si fece terziaria francescana,dal momento che per ragioni di stato non le era stato concesso di vestire l’abito delle Clarisse a Coimbra. Nondimeno viveva accanto al monastero, che lei aveva fondato: entrava nella clausura e ospitava in casa sua un gruppo di religiose con le quali praticava la regola monastica. Si distinse soprattutto per la sua carità verso i poveri di ogni specie, i malati e le vittime della carestia che nel 1333 imperversò nel Paese, per la pietà e la povertà della vita. Da terziaria fece un pellegrinaggio recandosi a piedi nudi al santuario di Santiago di Compostela. Nell’estate del 1336, reduce da un secondo pellegrinaggio allo stesso santuario compiuto insieme a due donne elemosinando di porta in porta il cibo quotidiano, si rimise in viaggio per riconciliare Alfonso col re di Castiglia, ma il fisico indebolito dalle penitenze e dalle forti febbri non resse allo sforzo ed Elisabetta, giunta a ad Estremoz, si spense il 4 luglio. Il suo corpo venne riportato al monastero di Coimbra e nel 1612, riesumato per l’inchiesta relativa al suo processo di canonizzazione, fu trovato incorrotto. Nel 1625, papa Urbano VIII la proclamò santa.