Liturgia del giorno:
1 Cor 3, 1-9; Sal 32; Lc 4, 38-44.
Della santa patrona di Palermo le notizie storiche sicure non sono molte: le tradizioni raccolte dicono che Rosalia sarebbe nata a Palermo verso il 1130 da famiglia nobile, che sarebbe stata alla corte della regina Margherita, moglie del re Guglielmo e che, avuto in dono il monte Pellegrino, vi si sarebbe ritirata a far vita penitente in una spelonca, dove sarebbe stata sepolta dopo la morte verso il 1170. E’ certo che il culto per questa santa era molto antico in Sicilia e ben attestato fin dal secolo XIII; infatti, oltre alla cappella edificata sul monte Pellegrino presso la spelonca in cui era vissuta, altre chiese furono a lei dedicate a Palermo, Recalmuto, Bidona, Troina, Ragusa, Scicli, mentre la sua immagine era riprodotta nelle cattedrali di Palermo e Monreale. Nella primavera de1 1624 scoppiò nella zona una epidemia di peste, che avrebbe raggiunto il culmine nell’anno successivo. Proprio in quel tempo, in una grotta del monte Pellegrino erano stati rinvenuti i resti della santa, che ne aveva indicato il luogo apparendo a una donna ammalata e da lei guarita. I palermitani la invocarono per essere liberati dal morbo, la peste cessò e Rosalia venne proclamata patrona e protettrice della città. Contemporaneamente cominciò la costruzione del santuario sul monte Pellegrino, meta tuttora di frequenti pellegrinaggi. Palermo dedica alla sua patrona due feste all’anno: il 15 luglio (data del ritrovamento del corpo) e il 4 settembre. La prima, più nota come il “festino”, si svolge solo in città con celebrazioni liturgiche in cattedrale, un pontificale officiato dal cardinale arcivescovo, la sfilata del carro e la processione dalla cattedrale verso uno dei quartieri del centro storico. La seconda festa, soltanto religiosa, si celebra al santuario del Monte Pellegrino con l’intervento di migliaia di palermitani che durante la notte, a piedi, dalla falde del monte lungo un percorso accidentato tutto in salita, vengono a chiedere alla Santuzza la grazia di cui hanno bisogno.