Vi do tre buoni motivi per leggere Il bacio dell'Assunta di Giovanni Cocco (Feltrinelli).

Primo: vi ritroverete, aggiornata, l'epopea di Peppone e don Cammillo, il sindaco e il prete che eternamente si fronteggiano, scontrano, litigano, ma in fondo si vogliono bene, di Guareschi.

Secondo: respirerete atmosfere che vi ricorderanno Andrea Vitali o, meglio ancora, Piero Chiara. Questo è cioè un "romanzo di provincia", quella che sta sulla sponda occidentale del Lago di Como, nel triangolo fra Bellagio, Menaggio e l'Isola Comacina. Ecco quindi i riti, le usanze, il dialetto, le consuetudini, i personaggi minori ma eroici, i vizi e le virtù di un luogo che condensa quel grande paesotto che è l'Italia.

Terzo: don Luigi, il parroco in questione, allorché viene rubata la statua dell'Assunta, è "costretto" a trasformarsi in detective, conscio del fatto che il diavolo si nasconde nel dettaglio. E rievocando, almeno a distanza, il nobile precedente di padre Brown di Chesterton.

Convinti?