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Ho appena finito di leggere con una certa emozione Gli alberi hanno il tuo nome di Alessandro Mari (Feltrinelli), alla seconda prova dopo il convincente e risorgimentale Troppo umana speranza. Andiamo subito al dunque: buono, molto buono, da leggere.
L'autore (giovane, dell'80, e bravo) si muove su due piani temporali: quello del presente, che segue le vicende di Rachele, una psicologa, e del suo fidanzato; e quello del passato, in cui viene ricostruita la storia di san Francesco.
Di questa seconda parte, dirò che è di grande interesse, poiché permette di seguire la nascita della vocazione e la rivoluzione di Francesco, con dovizia di particolari e mettendoci a contatto con il suo travaglio e la sua maturazione interiore. Due anni di studio e documentazione, fecondati dall'immaginazione, hanno permesso a Mari, evidentemente affascinato dal personaggio, di rappresentare efficacemente il mondo in cui visse il santo. La parte contemporanea ritrae una coppia come tante altre, che ad un certo punto decide di convivere. Lei lavora come psicologa in un centro per anziani, lui si occupa di marketing per il non profit.
Dove si toccano le due vicende? Nella ricerca di radicalità, di un bene assoluto da parte di Francesco e di Rachele. Ricerca che, nel caso di Francesco, porterà alla nascita di uno dei movimenti religiosi più straordinari di tutti i tempi. Nel caso di Rachele, lo vedrà il lettore... Chi invece naviga fra i compromessi e le mediazioni, è il fidanzato di Rachele...
Da leggere. Bravo, anzi buono Mari!
L'autore (giovane, dell'80, e bravo) si muove su due piani temporali: quello del presente, che segue le vicende di Rachele, una psicologa, e del suo fidanzato; e quello del passato, in cui viene ricostruita la storia di san Francesco.
Di questa seconda parte, dirò che è di grande interesse, poiché permette di seguire la nascita della vocazione e la rivoluzione di Francesco, con dovizia di particolari e mettendoci a contatto con il suo travaglio e la sua maturazione interiore. Due anni di studio e documentazione, fecondati dall'immaginazione, hanno permesso a Mari, evidentemente affascinato dal personaggio, di rappresentare efficacemente il mondo in cui visse il santo. La parte contemporanea ritrae una coppia come tante altre, che ad un certo punto decide di convivere. Lei lavora come psicologa in un centro per anziani, lui si occupa di marketing per il non profit.
Dove si toccano le due vicende? Nella ricerca di radicalità, di un bene assoluto da parte di Francesco e di Rachele. Ricerca che, nel caso di Francesco, porterà alla nascita di uno dei movimenti religiosi più straordinari di tutti i tempi. Nel caso di Rachele, lo vedrà il lettore... Chi invece naviga fra i compromessi e le mediazioni, è il fidanzato di Rachele...
Da leggere. Bravo, anzi buono Mari!



