Ho sulla scrivania il nuovo romanzo di Silvia Avallone, Marina Bellezza, Rizzoli come il precedente Acciaio. Acciaio - chi l'ha letto concorderà - era un bel romanzo. A ragione ha vinto il Campiello opera prima, oltre a svariati altri premi, e ha sfiorato lo Strega (secondo posto dietro Canale Mussolini di Antonio Pennacchi nel 2010).
Ricordo qui che era il suo primo romanzo, ma il suo secondo libro: il primo era una raccolta di poesie intitolato Il libro dei vent'anni (La Meridiana).
Acciaio è diventato un po' il manifesto di una certa condizione giovanile, grazie anche alla trasposizione cinematografica di Stefano Mordini con Michele Riondino e Vittoria Puccini.
Lo so, volete sapere se Marina bellezza è buono (vedi titolo del blog) come, più o meno di Acciaio... Ve lo dirò presto.
Intanto, volevo annunciare a chi fosse sfuggita la pubblicazione del libro e condividere il piacere della lettura dell'ultima prova di quella che è, comunque, una delle voci più interessanti della nuova narrativa italiana.
Ricordo qui che era il suo primo romanzo, ma il suo secondo libro: il primo era una raccolta di poesie intitolato Il libro dei vent'anni (La Meridiana).
Acciaio è diventato un po' il manifesto di una certa condizione giovanile, grazie anche alla trasposizione cinematografica di Stefano Mordini con Michele Riondino e Vittoria Puccini.
Lo so, volete sapere se Marina bellezza è buono (vedi titolo del blog) come, più o meno di Acciaio... Ve lo dirò presto.
Intanto, volevo annunciare a chi fosse sfuggita la pubblicazione del libro e condividere il piacere della lettura dell'ultima prova di quella che è, comunque, una delle voci più interessanti della nuova narrativa italiana.


