Apprendiamo dal Corriere della sera che oggi esce, per Adelphi, La festa dell'insignificanza, il nuovo romanzo di Milan Kundera. E per chi ama i libri buoni, è senz'altro un ottimo motivo per sfregarsi... gli occhi.

L'insostenibile leggerezza dell'essere è uno dei capolavori della contemporaneità: senza se e senza ma. Tra l'altro, per una lettura filosofica originale, suggersico La fedeltà o il vero amore di Michela Marzano (il Melangolo).

Roberto Calasso, patron di Adelphi (a proposito: auguri per i 50 anni di grandi scoperte e riscoperte), dice che Kundera è uno dei cinque grandi scrittori viventi. Sono d'accordo nell'inserire lo scrittore ceco nel novero dei grandi ancora in vita, meno sul fatto che per calcolare il numero di costoro bastino le dita di una mano. Secondo me, è un calcolo per difetto.

Pur restando nell'olimpo dei veri maestri, penso che qualche nome in più ci sia. Quali? Ve lo dirò; prima, però, vorrei sapere da voi se Calasso ha ragione e chi inserireste fra i grandi del nostro tempo (ancora in vita)...