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Oggi vi voglio parlare di un libro bello, importante. Duro e insieme poetico. Molto buono, insomma.
Uscirà ai primi di gennaio, ma la lettura mi ha lasciato così emozionato che voglio parlarvene sin d'ora.
Si intitola Tempo di imparare e l'ha scritto Valeria Parrella (Einaudi), la brava autrice napoletana che ha firmato, fra gli altri, libri come Lo spazio bianco e Lettera di dimissioni.
Si racconta la storia di una donna che ha un figlio disabile. In queste semplici parole - donna, figlio, disabile - si celano drammi, emozioni, sentimenti dirompenti, strazianti, violenti e teneri. Troviamo in queste pagine, da un lato, la descrizione minuziosa di ciò che significa sul piano personale e sociale avere un figlio con un handicap fisico: la difficoltà di accettare, lo scontro con l'assurdità della burocrazia, il senso di solitudine, le paure, la lotta quotidiana per avere ciò che di diritto spetterebbe ai genitori e alle famiglie...
Accanto a questo piano quotidiano, se ne sviluppa un altro, psicologico: un esile sismografo che segue il percorso di una mamma, dal "rifiuto" a una misteriosa accettazione, dal sogno cullato fin da ragazza di maternità alla realtà di una creatura fragile e disabile. Scopre, la protagonista, che molto può imparare da una situazione così particolare, come lascia intendere il bellissimo titolo.
Ancora, sono così forti i sentimenti e le esperienze date in sorte a questa donna che solo la mitologia può restituirne la grandiosità, l'aspetto epico: così, per dirne una, gli ostacoli che i genitori dei figli disabili devono affrontare sono in tutto e per tutto come le 12 fatiche di Ercole...
Un libro toccante, da non perdere.
Uscirà ai primi di gennaio, ma la lettura mi ha lasciato così emozionato che voglio parlarvene sin d'ora.
Si intitola Tempo di imparare e l'ha scritto Valeria Parrella (Einaudi), la brava autrice napoletana che ha firmato, fra gli altri, libri come Lo spazio bianco e Lettera di dimissioni.
Si racconta la storia di una donna che ha un figlio disabile. In queste semplici parole - donna, figlio, disabile - si celano drammi, emozioni, sentimenti dirompenti, strazianti, violenti e teneri. Troviamo in queste pagine, da un lato, la descrizione minuziosa di ciò che significa sul piano personale e sociale avere un figlio con un handicap fisico: la difficoltà di accettare, lo scontro con l'assurdità della burocrazia, il senso di solitudine, le paure, la lotta quotidiana per avere ciò che di diritto spetterebbe ai genitori e alle famiglie...
Accanto a questo piano quotidiano, se ne sviluppa un altro, psicologico: un esile sismografo che segue il percorso di una mamma, dal "rifiuto" a una misteriosa accettazione, dal sogno cullato fin da ragazza di maternità alla realtà di una creatura fragile e disabile. Scopre, la protagonista, che molto può imparare da una situazione così particolare, come lascia intendere il bellissimo titolo.
Ancora, sono così forti i sentimenti e le esperienze date in sorte a questa donna che solo la mitologia può restituirne la grandiosità, l'aspetto epico: così, per dirne una, gli ostacoli che i genitori dei figli disabili devono affrontare sono in tutto e per tutto come le 12 fatiche di Ercole...
Un libro toccante, da non perdere.



