Uno dei primi atti del sindaco di Livorno di Filippo Nogarin, candidato del Movimento Cinque Stelle , è stato quello di consegnare le chiavi della città al Dalai Lama, in visita nella città di Modigliani per una serie di lezioni spirituali. Un atto bellissimo e condivisibile, spirituale e culturale, che interpreta nella sua giusta dimensione il significato di laicità istituzionale. Tra l’altro sul palco del Modigliani Forum, sede delle lezioni, è salito sul palco anche il vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti, per un abbraccio commovente e memorabile, tra due “fratelli spirituali”.

Ma non sempre la presenza di una guida spirituale è apprezzata dai politici a Cinque Stelle. Non ha subito lo stesso apprezzamento del Dalai Lama ad esempio il cardinale arcivescovo di Milano Angelo Scola, lo scorso febbraio, in occasione della sua visita al Consiglio regionale della Lombardia.  I consiglieri pentastellati hanno preferito uscire dall’aula rinunciando a una lectio magistralis dell’arcivescovo sull’integrazione e sul “meticciato” umano e culturale, un argomento sul quale sarebbe sempre meglio confrontarsi. Lo hanno fatto in maniera civile ed educata, sia detto per inciso, con spiegazione personale al cardinale Scola alla fine della sua visita. Quando arriva il cardinale Scola escono dall'aula. Quando arriva il Dalai Lama gli consegnano le chiavi della città. Evidentemente per i Cinque Stelle la laicità istituzionale funziona a seconda della religione e i rapporti Stato e Chiesa dipendono dalla Chiesa.