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Valorizzare i territori e offrire nuove opportunità di lavoro per contrastare lo spopolamento delle aree interne. È questa l’ambizione del Progetto Polis di Poste Italiane che segue due direttrici: “Spazi per l’Italia”, che prevede la creazione di 250 spazi di co-working in tutta Italia, di cui 80 in Comuni con meno di 15 mila abitanti; e “Sportello Unico”, che ha l’obiettivo di portare i servizi digitali della Pubblica amministrazione in circa 7 mila uffici postali nei paesi sotto i 15 mila abitanti.
Il Progetto Polis è finanziato con risorse del piano complementare al Pnrr (Decreto legge n. 59/2021) per una somma di 800 milioni di euro e da Poste Italiane per oltre 400 milioni. Il periodo di investimento va dal 2022 al 2026. L’azienda ha già realizzato 108 spazi di lavoro sul territorio nazionale, riqualificando e ristrutturando le sue sedi storiche e gli uffici postali. In fase di ultimazione le restanti, per un numero totale di 250.


Creare spazi di co-working nei borghi e centri storici, oltre che nelle località turistiche che solo in alcuni periodi dell’anno godono del via vai di visitatori, vuol dire rendere dinamica una quotidianità che altrimenti sarebbe diversa. Molti dei giovani, dei lavoratori e delle lavoratrici che un tempo vivevano in queste zone hanno dovuto spostarsi per migliorare le proprie condizioni di vita, ma molte imprese oggi cominciano a voler restare nel proprio territorio. Ed è qui che arriva Poste Italiane, per promuovere la nascita di nuove opportunità sostenibili grazie al Progetto Polis.
Gli “Spazi per l’Italia” sono locali accoglienti, con postazioni flessibili e uffici privati, sale riunioni con possibilità di accogliere eventi o momenti di formazione, connessione internet ad alta velocità, zone relax e aree per incontri informali. L’aspetto fondamentale di questo progetto è proprio nel ricreare un concetto di socialità, ma soprattutto di lavoro comunitario che è andato scomparendo sia nei luoghi lontani dall’urbanizzazione sia nelle città in cui tutto è diventato effimero e di passaggio. A Milano, per esempio, c’è una parte dell’edificio storico nella centralissima piazza Cordusio che è stato ristrutturato e trasformato in uno spazio di lavoro moderno e multifunzionale.
Fra gli interventi conclusi, vi sono i co-working di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Fossombrone (Pesaro Urbino), Montegranaro (Fermo), Ripatransone (Ascoli Piceno), Castagneto Carducci (Livorno), Rocca di Mezzo (L’Aquila) e, ancora, Bellizzi (Salerno), Ugento (Lecce), Marcianise (Caserta), Gangi (Palermo), Castellamare del Golfo (Trapani), Terrasini (Palermo), Montalbano Jonico (Matera), Ercolano (Napoli), Sanremo (Imperia), Gavirate (Varese), Avigliana (Torino), Chatillon (Aosta), Paola (Cosenza), Sagrado (Gorizia), Larino (Campobasso), Tortolì (Ogliastra), Rovereto (Trento).
Da Nord a Sud, gli “Spazi per l’Italia” sono distribuiti ovunque. Per la fine del prossimo anno, il 2026, l’obiettivo è terminare le 250 sedi. Così, il Progetto Polis crea nuove modalità di lavoro e nuovi modi di pensare al lavoro, e incoraggia anche chi ha un’idea e non dispone di uno spazio a realizzarla.


Tra le iniziative di Poste Italiane, una è particolarmente interessante per gli utenti: «Richiedere il passaporto direttamente all’ufficio postale, specialmente se si vive lontano da una questura, è un’opportunità che segna un notevole passo avanti. Il servizio è già attivo in 2.800 uffici postali di Comuni con meno di 15 mila abitanti e in 415 uffici postali di grandi città». È quanto afferma Giuseppe Lasco, direttore generale di Poste Italiane. Dall’attivazione del servizio a oggi, in due anni, sono stati richiesti oltre 125 mila passaporti. «Mettiamo a disposizione dei cittadini un servizio importante che nei prossimi mesi sarà ulteriormente esteso».




