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In anni difficili, dove le notizie riguardo le guerre in atto nel mondo si susseguono giorno dopo giorno, la bicicletta si conferma uno dei simboli più forti di un futuro più equo e sostenibile. Con questa convinzione, FIAB lancia PACICLICA, l’iniziativa che invita i ciclisti di tutta Italia a unirsi nelle file della storica Marcia della Pace Perugia-Assisi, in programma domenica 12 ottobre 2025. Nata nel 2005, il progetto non è solo un percorso per raggiungere l’Umbria, ma un vero e proprio manifesto.
Il messaggio lanciato dalla Federazione è diretto: la pace non è soltanto assenza di guerra. È anche sintonia con l’ambiente. L’obiettivo è trasformare ogni pedalata in un gesto di attenzione verso le persone e la natura. Come sottolinea Luigi Menna, Presidente di FIAB, l’uso sconsiderato delle risorse e i cambiamenti climatici creano danni profondi e crescenti ingiustizie sociali. Gli effetti dei disastri ambientali colpiscono in particolare le comunità più vulnerabili, violando i loro diritti fondamentali. Per questo, un mondo che tutela le risorse naturali e riduce le emissioni diventa un luogo più giusto, equo e sicuro per tutti.
Secondo Menna, «La bicicletta avvicina le persone e incentiva la collaborazione trasformandosi da semplice mezzo di trasporto a simbolo di equità, dialogo e impegno civile.»


Quest’anno la manifestazione si preannuncia più partecipata che mai: sei cordate provenienti da regioni diverse (Lombardia, Veneto, Liguria, Toscana, Lazio ed Emilia-Romagna) che trascinano con loro 120 ciclisti. Ogni gruppo sarà differenziato da un colore dell’arcobaleno, un simbolo universale di pace, e tutte si ritroveranno a Perugia il giorno prima della marcia.
Questa edizione si arricchisce di un gesto simbolico per il futuro. A partire da Bastia Umbra, un gruppo di bambini sarà protagonista di una mini marcia finale verso Santa Maria degli Angeli. I ciclisti faranno da scorta ai più piccoli, in un incontro tra generazioni. Angelo Fedi, Consigliere nazionale FIAB, commenta. «Coinvolgere i più giovani nella Marcia è un’occasione di riflessione sul futuro che vogliamo costruire: la pace non è solo di chi cammina oggi, ma anche di chi erediterà il mondo domani. In bicicletta dimostriamo che i nostri attuali obiettivi – dalla tutela dell’ambiente alla giustizia sociale – sono i mattoni di un futuro sostenibile per tutti.» L’iniziativa si configura così come una forte testimonianza: il rispetto dei diritti, la solidarietà tra i popoli e l’attenzione al pianeta sono valori profondamente interconnessi, e il cambiamento culturale può iniziare proprio da una semplice, ma potente pedalata.



