Il Mar Mediterraneo non dovrebbe più essere chiamato "Mare nostrum", bensì "Mare omnium", ovvero di tutti. Non dovrebbe essere proprietà di qualcuno, ma un luogo al quale chiunque può sentire di appartenere. E' da questa idea che nasce il nome del Festival della cooperazione internazionale "Mare Omnium", che si svolge ad Ostuni - e altri Comuni pugliesi  - dal 18 al 22 ottobre, con un programma di mostre, convegni, webinar e passeggiate. Promosso dalla RIDS (Rete italiana disabilità e sviluppo formata da AIFO, FISH, DPI, EducAid e OVCI) insisme a La coda di Ulisse, quest'anno, per la sua settimana edizione, il festival ha scelto come filo conduttore "Città e comunità sostenibili ed inclusive nel Mediterraneo", mettendo a fuoco nei suoi diversi aspetti l'Obiettivo 11 dell'Agenda delle Nazioni unite 2015-2030 (Città e comunità sostenibili). 

Nei vari webinar online ai quali ci si può iscrivere (https://www.aifo.it/in-evidenza/festival-cooperazione-2023/), si parlerà di processi di inclusione in Tunisia, Marocco e Palestina; di promozione del turimo inclusivo; della scuola di formazione professionale mediterranea per la cooperazione inclusiva con persone con e senza disaibilitò; di migrazioni nel Mediterraneo e, in particolare, della ricerca emancipatoria dei migranti di ritorno in Tunisia. Il Festival continuerà a sensibilizzare sull'educazione alla pace e alla non-violenza con una mostra audovisiva itinerante ui protagonisti di pace del Novecento e con la presentazione di alcuni libri che raccontano storie di esuli e rifugiati in fuga dai conflitti. Sempre prioritario resta il focus sui migranti. Si parlerà dell'importanza del volontariato e della cultura del dono, di salute globale come diritto da difendere e della tendenza in atto alla privatizzazione della sanità. 

Particolare attenzione sarà rivolta alla città che ospita il Festival, Ostuni, con la mostra fotografica "La città bianca e lo guardo di Marcello", in memoria del fotoreporter Marcello Carrozzo. per la prima volta le iniziative collaterali si svolgeranno in alcuni Comuni fuori dalla Puglia, per approfondire temi come l'economia civile e l'urbanistica inclusiva, i dialogo interreligioso e transculturale.