Una relazione malata finita in tragedia tra persone adulte che vivevano la loro relazione tra gelosia, possesso, terrore, minacce e vite appartemente normali. E poi di fronte al tentativo di Pamela di chiudere per sempre questa storia, la tragica fine.  L'uomo torna ad impugnare la clava e a gestire il rifiuto come un uomo primitivo di fronte a ciò che lo minacciava. In questa reazione l'evoluzione della capacità di pensare della specie umana è cancellate in un click. 

Il lavoro di prevenzione con i minori deve essere massiccio, andare nel profondo. Chi sta crescendo deve imparare il potere delle parole per gestire le proprie emozioni e le relazioni con gli altri. Dobbiamo formare ragazze e ragazzi che sappiano amare, gestire le crisi, lasciarsi se una storia finisce, stare da soli, etc. Dobbiamo offrire ai giovani e prima ancora ai bambini  ambienti di crescita dove appendere cosa vuol dire costruire legami, farsi prossimo, rispettarsi. Crescere uomini e donne sicure/i che sanno reggere la fatica di stare in relazione con gli altri. Avere un amico o un'amica del cuore è la prima palestra per questo apprendimento. È li che si impara a litigare ma anche a fare pace, a fidarsi e a lavorare sulle gelosie e sulle invidie che abbiamo un po' dentro tutti.

Noi adulti dobbiamo essere modelli credibili, solo così possiamo aiutarli davvero a costruire una base sicura nei figli per affrontare il mondo. Gli adolescenti raccontano poco ai genitori di quello che vivono. Per questo è importante lavorare bene dai primo tempo delle loro vita. Dobbiamo farli stare nel mondo reale e aiutarli a tollerare la frustrazione che la vita vera richiede. Dobbiamo far crescere in loro la certezza del sentirsi amati in modo affidabile. Non perfetto ma sicuro e prevedibile. Dobbiamo allenarli all'ascolto dell'altro, al rispetto. Il gioco è una meravigliosa palestra dove addomesticare gli istinti aggressivi, il voglio tutto e subito.

Non so come un uomo possa arrivare ad essere così mostruoso. Vorrei con tutto il cuore che ci fosse un limite al peggio ma la cronaca ci dice che questo limite si può sempre spostare in là. Sentiamo tutti il dolore per la morte di questa giovane donna che ha provato in tutti i modi a salvarsi e restiamo impotenti di fronte alla sua fine. Come genitore ed educatore non mi resta che trasformare questo sconcerto in impegno verso chi sta crescendo: figli, alunni, bambini e ragazzi che vivono nelle nostre comunità. Seminiamo ogni giorno pensieri ed azioni che insegnino che l'amore non è mai possesso o un diritto da esercitare sull'altro. Insegniamo a non essere violenti a partire da come parliamo in famiglia o quando siamo alla guida o a vedere una partita dei figli. Crescere figli sicuri e capaci di amare sia il nostro imperativo.