Sentire è un atto politico”: è lo slogan filo conduttore della seconda edizione del WeWorld festival. Voci e racconti dai margini, che torna a Bologna dal 7 al 12 ottobre. La manifestazione, completamente gratuita, di cinema sociale promossa dall’organizzazione umanitaria si svolge nell’arco dei sei giorni con un ricco programma di eventi, fotografia, proiezioni e incontri pensati per stimolare la riflessione, il confronto e il cambiamento e per dare ascolto alle realtà di cui non si parla abbastanza e che spesso restano ai margini.

La rassegna presenta corti, medi e lungometraggi provenienti da tutto il mondo. Moltissime le anteprime bolognesi e ben cinque anteprime nazionali: The Travellers, Little Syria (evento in collaborazione con Middle East Now), Abo Zaabal 89, When Harmattan Blows, Until the orchid blooms. In palio, tre premi cinematografici, “Andrea Zani” su giustizia climatica e ambientale, “Disarming Patriarchy” su parità di genere e “Giovanni Lo Porto” su diritti umani, con tre giurie dedicate.

Il Festival si aprirà con due anteprime: una proiezione speciale di Everyday in Gaza, il 30 settembre; un breve documentario realizzato da WeWorld diretto da Omar Rammal e realizzato con le immagini raccolte all’interno della striscia di Gaza dal fotogiornalista palestinese Sulaiman Hejji, collaboratore di testate internazionali. La seconda anteprima del Festival, nella stessa giornata, sarà la proiezione del film Green is the New Red, che esplora le radici storiche della violenza ambientale in America Latina, partendo dall’Operazione Condor fino agli omicidi odierni dei difensori della terra.

La rassegna cinematografica sarà affiancata da un viaggio fotografico con due mostre che raccontano le marginalità dello Stato africano del Mali. Il programma prevede anche incontri e laboratori dedicati a bambine e bambini.

Tutto il programma sul sito: weworldfestivalbologna.weworld.it

(Nella foto: un'immagine tratta dal documentario "Everyday in Gaza")